"La Juve ha cominciato male raddoppiando la confusione dell’anno scorso. Questa noi la chiamiamo sorpresa perché siamo abituati a pensare alla vecchia Juve. In realtà la Juve arriva da un quarto posto, ha un Locatelli in più e Ronaldo in meno. Non può essere più forte. Del resto aveva già perso punti anche un anno fa, quando pareggiò a Roma. La sorpresa di oggi è che il pragmatismo di Allegri è ancora nella fase sperimentale, non cambia il disagio della squadra dove in modo spontaneo, direi involontario, ognuno rema secondo caratteristiche personali. Non è cattiveria per esempio se Danilo non marca il giovane Ricci, regista dell’Empoli, lasciandogli il comando delle idee. Danilo scherma la sua difesa, quello è il suo compito. Il regista avversario gli gioca venti metri avanti. Che c’entra lui? Il punto è questo: a chi tocca marcare Ricci? La Juve dalla trequarti in avanti è una squadra di feudatari, pensano che gli altri siano manovalanza addetta a produrre una tassa sulla terra. Credevo che Allegri avrebbe fatto prima a capire perché è il più bravo di tutti, quello che studia meglio l’errore. Adesso ha molto lavoro".
'La Juve ha un Locatelli in più e un Ronaldo in meno: come fa a essere più forte?'
Mario Sconcerti ha dedicato il suo editoriale per il Corriere della Sera alla Juventus di Massimiliano Allegri, che a sorpresa ha fatto un solo punto nelle prime due partite. Ecco il suo commento:
"La Juve ha cominciato male raddoppiando la confusione dell’anno scorso. Questa noi la chiamiamo sorpresa perché siamo abituati a pensare alla vecchia Juve. In realtà la Juve arriva da un quarto posto, ha un Locatelli in più e Ronaldo in meno. Non può essere più forte. Del resto aveva già perso punti anche un anno fa, quando pareggiò a Roma. La sorpresa di oggi è che il pragmatismo di Allegri è ancora nella fase sperimentale, non cambia il disagio della squadra dove in modo spontaneo, direi involontario, ognuno rema secondo caratteristiche personali. Non è cattiveria per esempio se Danilo non marca il giovane Ricci, regista dell’Empoli, lasciandogli il comando delle idee. Danilo scherma la sua difesa, quello è il suo compito. Il regista avversario gli gioca venti metri avanti. Che c’entra lui? Il punto è questo: a chi tocca marcare Ricci? La Juve dalla trequarti in avanti è una squadra di feudatari, pensano che gli altri siano manovalanza addetta a produrre una tassa sulla terra. Credevo che Allegri avrebbe fatto prima a capire perché è il più bravo di tutti, quello che studia meglio l’errore. Adesso ha molto lavoro".
"La Juve ha cominciato male raddoppiando la confusione dell’anno scorso. Questa noi la chiamiamo sorpresa perché siamo abituati a pensare alla vecchia Juve. In realtà la Juve arriva da un quarto posto, ha un Locatelli in più e Ronaldo in meno. Non può essere più forte. Del resto aveva già perso punti anche un anno fa, quando pareggiò a Roma. La sorpresa di oggi è che il pragmatismo di Allegri è ancora nella fase sperimentale, non cambia il disagio della squadra dove in modo spontaneo, direi involontario, ognuno rema secondo caratteristiche personali. Non è cattiveria per esempio se Danilo non marca il giovane Ricci, regista dell’Empoli, lasciandogli il comando delle idee. Danilo scherma la sua difesa, quello è il suo compito. Il regista avversario gli gioca venti metri avanti. Che c’entra lui? Il punto è questo: a chi tocca marcare Ricci? La Juve dalla trequarti in avanti è una squadra di feudatari, pensano che gli altri siano manovalanza addetta a produrre una tassa sulla terra. Credevo che Allegri avrebbe fatto prima a capire perché è il più bravo di tutti, quello che studia meglio l’errore. Adesso ha molto lavoro".