commenta
Quello visto contro il Cagliari è stato forse (forse) il peggior Cristiano Ronaldo di questa nuova era juventina. Apparso fuori fase e fuori partita, apparso forse (forse) effettivamente stanco. Eppure rimane lui il più forte di tutti. In una serata no contro una squadra di corsa e organizzata come il Cagliari, il bottino di Cristiano Ronaldo recita: un palo a Cragno battuto colpito con un tiro di sinistro di rara violenza, un assist decisivo per Cuadrado che ha chiuso la partita, una serie di gol sfiorati. È mancato il gol, sarebbe potuto arrivare su rigore se solo Mariani avesse applicato il regolamento sul controllo con il braccio di Bradaric: poco male per la Juve e per Ronaldo. Quindi, mescolando bene il tutto, emerge una sola incontrovertibile conclusione: anche un Ronaldo sottotono, magari il peggior Ronaldo della stagione, almeno in serie A fa quantomeno la differenza.

VALORE AGGIUNTO – Tira tanto, tira troppo? Forse. Gioca sempre, gioca troppo? Forse. Ma alla Juve, anche se a 33 anni suonati, è arrivato un Cristiano Ronaldo in piena salute psico-fisica, è arrivato quello che è ancora oggi il miglior calciatore del mondo. Punto, di seguito. Da più parti c'è pure chi prova a vedere cosa in realtà non si può vedere: CR7 ruba spazio, quasi danneggia compagni e squadra. Niente che corrisponda al vero. Perché altrimenti la Juve non avrebbe infilato 13 vittorie in 14 partite, altrimenti la Juve non avrebbe registrato la miglior partenza congiunta di sempre tra campionato e Champions. Ed anche i partner di Ronaldo segnano con regolarità: la somma di Mandzukic e Dybala al fianco del portoghese parla di 7 gol segnati, gli stessi di CR7 che è stato coinvolto nelle azioni di almeno un gol in ognuna delle partite da lui disputate (eccezion fatta per Valencia). Poco? Sì, forse. Proprio per questo in casa Juve tutto volge al sereno: perché Ronaldo è solo all'inizio. Anche se poi così tanto male non sembra questo portoghese...