DA DOVE PARTE - Allegri era stato piuttosto chiaro, come raccontato in un retroscena di questa mattina: la maglia è pesante, e allora si tirino fuori gli attributi. La Juve si è ritrovata a fare esattamente la partita sporca che si aspettava. Nel mezzo di tanti errori è stata persino intelligente. E se il Lecce non ha mai avuto modo di trovare sfoghi con continuità, è perché l'attenzione l'ha fatta da padrona. Pian piano è arrivato il gioco, pian piano sono fioccate le occasioni. Si è rivista la difficoltà nell'andare in rete, ma senza Vlahovic e Di Maria, con Milik spesso troppo solo, come poteva andare? Non diversamente.
I PROSSIMI PASSI - Se vincere aiuta a vincere, questa vittoria aiuterà a generare anche nuove consapevolezze. Psg e Inter sono treni da prendere al volo: può andar bene, può andar male, ma non devono intaccare la nuova umiltà che contraddistingue la Juventus. Perché di questo si tratta: di scendere a compromessi con la propria dimensione, di livellarsi all'altezza dell'avversario e di giocare la stessa partita. In questo, almeno in questo, Allegri ha sempre fatto osservazioni puntuali: la luna, e cioè la vetta, è lontanissima; la prossima, invece, è vicinissima. Vivere alla giornata non sarà da squadra matura, ma è fondamentale per non perdere il terreno sotto i piedi. Ora che l'ha ritrovato, questo gruppo può prendere la rincorsa per tornare in alto.