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La Juve non entusiasma, il nuovo bianconero Kulusevski nemmeno, ma Cristiano Rolando sì. Segna due gol, ne sfiora altrettanti, decide la partita con il Parma: nelle ultime sette gare ha segnato addirittura undici reti, adesso è davvero l’uomo in più dei bianconeri. E la classifica comincia ad assumere un aspetto confortante per Sarri, visto che la seconda in classifica, potenzialmente la Lazio, è staccata di almeno tre punti, mentre l’Inter scivola a meno quattro. E’ la prima minifuga del campionato e cade giusto all’inizio del girone di ritorno: un segnale?

Oltre a Ronaldo, Sarri si gode un buon De Ligt e un Dybala a momenti imprendibile, anche se di nuovo arrabbiato al momento della sostituzione con Douglas Costa, benché arrivi ad appena dieci minuti dalla fine. Sembra dire: perché togli sempre me e mai Cristiano? La risposta dovrebbe conoscerla. Quanto a Kulusevski, per tutto il primo tempo è stato sacrificato soprattutto in copertura, poi ha mostrato qualche buona giocata. Ma non si può certo giudicare da una partita contro la sua squadra del futuro.

D’Aversa ha schierato il Parma con una sorta di 4-2-3-1, anziché con il consueto e produttivo 4-3-3, e il motivo era abbastanza chiaro: mettere un uomo, e cioè Kucka, come vertice alto di centrocampo, addosso a Pjanic, affinché il bosniaco ricevesse la palla con maggiore fatica e non potesse impostare la manovra offensiva con serenità. Una mossa che ha inizialmente creato qualche difficoltà alla Juve, la quale doveva far partire la manovra soprattutto da Bonucci; il gioco dei bianconeri acquistava fluidità solo quando la palla arrivava sul centrodestra del fronte offensivo, dove Rabiot, Ramsey, Dybala e Cuadrado riuscivano a scambiare con rapidità. Di occasioni da gol, però, la squadra di Sarri non riusciva a crearne, almeno di importanti: nella prima mezz’ora, nonostante il possesso palla continuo, ci sono stati solo una girata d’esterno alta di Ramsey sotto porta e un tiro da posizione defilata di Ronaldo deviato in angolo da Sepe.

La scelta tattica di D’Aversa, se ha raggiunto lo scopo di imbrigliare la Juve, ha un po’ limitato il Parma nella sua qualità migliore, che è quella del contropiede (ammesso che si possa scrivere questa parola senza offendere qualcuno). Intenta a coprire, la squadra emiliana non ha mai costruito una controffensiva seria e anche Kulusevski è stato dedicato a un lavoro quasi esclusivo di interdizione. Come mettere un artista a pitturare le pareti della cucina, insomma. Ma se è questo che serve, bisogna adattarsi. E lo svedese lo ha fatto.

Quando tutto lasciava pensare che si stesse andando all’intervallo in parità, l’equilibrio è stato rotto da una giocata di Ronaldo, la cui conclusione è stata deviata in gol da Darmian. E’ stato l’acuto che ha acceso la gara e movimentato il risultato, perché nel giro di un quarto d’ora - al netto del riposo - di reti ce ne sono state altre due. Il vantaggio della Juve è durato poco più di dieci minuti: in avvio di ripresa Cornelius, subentrato all’infortunato Inglese, ha anticipato su cross da calcio d’angolo tutta la difesa bianconera, mettendo di testa la palla sul palo lontano. Ma appena tre minuti più tardi è stato ancora Ronaldo, stavolta su assist di Dybala, a riportare i bianconeri in vantaggio.

A quel punto Sarri ha fatto una scelta strana, che aveva programmato sull’1-1 e non ha cambiato dopo il gol di Ronaldo: ha messo dentro Higuain al posto di Ramsey, ha allargato Ronaldo e Dybala, ha reso meno consistente il centrocampo che aveva beneficiato dell’aiuto del gallese. Una decisione curiosa, anche pericolosa, tanto più che poco dopo il Parma ha cambiato modulo ed è tornato al collaudato 4-3-3 mettendosi a specchio rispetto agli avversari. E forse non è un caso se la Juve ha rischiato di incassare il pareggio in almeno due occasioni (soprattutto con Sprocati a sette minuti dalla fine, opportunità nata da un cross di Kulusevski). Se i bianconeri avessero buttato la vittoria in questo modo, la mossa di Sarri avrebbe scatenato discussioni. Ma non è successo, e allora tutto passerà in secondo piano.

@steagresti