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Avanti con i giovani. Giovanissimi, a volte. Se di fronte c'è il Crotone o il Barcellona poco cambia, ad Andrea Pirlo sembra interessi relativamente l'avversario, lui prosegue con la filosofia di schierare i ragazzi. E' successo anche ieri in Champions, quando in campo dal primo minuto c'erano Demiral (classe '98), Chiesa ('97), Bentancur ('97), Kulusevski (2000). Qualità da vendere, ma di esperienza internazionale ce n'era poca poca. E così a risentirne è tutta la squadra, che crolla davanti alle giocate del Barcellona e fatica a tornare a i livelli degli anni scorsi. 

SCELTE - E' possibile che alla lunga quella dei giovani sia la strada giusta da seguire - anzi, probabile visto quanti talenti ci sono in rosa - ma la sensazione è che nell'immediato la scelta di puntare su tanti giocatori che per le prime volte vivono serate come quella di ieri possa non pagare. Anzi, a pagare potrebbe essere l'allenatore. Piena fiducia da parte della società, ma intorno all'ambiente Juve già iniziano a circolare le prime volte su un possibile addio.

RIMANDATI - Nessuno mette in dubbio le qualità di un talento come Dejan Kulusevski, che ha già dimostrato di poter fare la differenza in campionato senza aver minimamente risentito del salto dal Parma alla Juve. Ma siamo sicuri che sia pronto per giocare una Champions da protagonista? Prima di arrivare in bianconero aveva vinto uno scudetto Primavera con l'Atalanta ed era una delle rivelazioni dell'ultima Serie A, ma la combo musichetta della Champions e Barcellona può emozionare chiunque; la pressione in questi casi fa brutti scherzi, risultato: rimandato. E' andata ancora peggio a Demiral, che nel giro di un quarto d'ora ha preso un doppio giallo lasciando la squadra in dieci negli ultimi minuti della partita. Lui sì che avrà vissuto una serata d'inferno inseguendo Messi... 

L'OBIETTIVO - Dopo la vittoria di Kiev Pirlo ha fallito proprio la gara più importante del girone, quella finale anticipata nella quale Ronaldo ci sarebbe voluto essere a tutti i costi. Impossibile dire come sarebbe finita con il portoghese in campo, ma la sua assenza non può essere un alibi. Se la Juve vuole arrivare fino in fondo in Champions e provare a conquistare quella coppa che manca dal 1996 deve passare anche da partite come queste. E vincerle, possibilmente. Con più esperienza e meno giovani.