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E' fatto per queste notti, è stato preso per questa notti. Quando a Villar Perosa, nell'agosto scorso, Andrea Agnelli metteva in chiaro gli obiettivi stagionali ad ascoltare c'era, per la prima volta, anche Cristiano Ronaldo, uomo d'Europa capace di vincere ovunque e perciò fondamentale nella strada verso Madrid. Il colpo del secolo, così è stato ribattezzato, colui che deve caricarsi la Juve sulle spalle e portarla di nuovo nella capitale spagnola, da cui è uscita con molti rimpianti appena un anno fa, e lì farla trionfare.

Questo Cristiano, però, ancora non si è fatto vedere, almeno in Champions. Un solo gol, che pesa sul bottino bianconero, e se nei gironi non c'è stato bisogno di vederlo straripante, ora serve la sua miglior versione. Quella da 121 gol in 159 partite, di cui 60 nelle 76 gare della fase ad eliminazione diretta dove la sua media gol è più alta che nei gironi. 5 Champions, cinque Palloni d’Oro e la capacità di esaltarsi quando conta. Dopo la partita d'andata, in cui si è visto poco e male, è tempo di dare il meglio. Questa Juve dipende anche e soprattutto da lui, dai suoi numeri in Europa e contro l’Atletico (22 gol in 32 precedenti). Lo sanno il Wolfsburg, lo sa la Roma e lo sa anche il Bayern, tutti rimontati e ribaltati da CR7, e lo sa anche la Juventus, che solo una volta è riuscita ad eliminarlo con il suo Real Madrid. Lo sanno tutti, perché è a Torino per notti così.