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Dall'America con furore. O dalla Germania. Perché l'infanzia di Weston McKennie si divide tra Dallas e Gelsenkirchen, da dove il centrocampista classe '98 prenderà un volo per l'Italia. Destinazione: Torino. La Juventus infatti sta chiudendo l'acquisto di McKennie in prestito oneroso a 3,5 milioni di euro con un diritto di riscatto fissato a 18. Un'operazione a sorpresa per il centrocampo di Pirlo, che potrà contare su un giocatore in grado di adattarsi a più ruoli lì in mezzo. La posizione ideale è quella di mezz'ala in un centrocampo a tre, ma ha fatto anche il mediano e il centrocampista box to box. 

SLIDING DOOR - Passaporto statunitense, McKennie nasce in Texas ma a 6 anni si trasferisce a Kaiserslautern per seguire il padre che prestava servizio nella base militare Ramstein, base statunitense nel sud-ovest della Germania. E pensare che il piccolo Weston sarebbe potuto finire in Alaska, ma i genitori non amavano molto il freddo e così il padre scartò l'ipotesi portando tutta la famiglia a Kaiserslautern. Sliding door della vita. Ed è stato lì, in Germania, che il centrocampista ha iniziato a giocare a calcio: aveva sei anni quando è entrato nel Phönix Otterbach. Il cuore batteva a mille ma non era nulla in confronto a quello che gli sarebbe capitato due anni dopo, quando in occasione di un amichevole degli Stati Uniti in vista del Mondiale 2006 incontrò Landon Donovan e Carlos Bocanegra, simboli del calcio americano.

LA SCELTA - Il suo cuore è diviso in due tra America e Germania, ma quando - dopo essere tornato negli Stati Uniti - l'ha chiamato lo Schalke McKennie non ci ha pensato un attimo. Da sette anni era nell'Academy del Dallas, sul tavolo aveva un contratto con un club di MLS e la possibilità di una borsa di studio all'Università della Virginia. Il padre e il fratello avrebbero voluto scegliesse il college, lui ha rifiutato tutte e due le opzioni e ha preso il primo biglietto per l'Europa. Si torna in Germania, per diventare grandi. La madre ha approvato la scelta, ma guai a montarsi la testa. "So esattamente chi sono e da dove vengo". No, non sembra il tipo.

LANCIATO DA UN ITALIANO - Allo Schalke è seguito dall'occhio lungo di Orbert Elgert, l'allenatore delle giovanili che ha tirato su campioni come Neuer, Ozil e Draxler. Elgert lo prepara per la prima squadra, fino al grande salto nel 2017. E' l'anno della svolta, che coincide con l'arrivo di Domenico Tedesco sulla panchina dello Schalke. Con l'italiano in panchina McKennie trova continuità in prima squadra, arriveranno anche il debutto in Champions e i primi gol. Per la squadra è una stagione piena di infortuni, durante la quale Tedesco piazza Weston in ogni ruolo: dalla difesa al centrocampo, giocando anche due partite da punta. Lui lavora in silenzio dando sempre il massimo in campo, ma la sua posizione ideale è quella di mezz'ala. Muscoli per il centrocampo di Pirlo, ma anche cambio di passo e inserimenti. 

L'AMICO PULISIC - Grande amico del trequartista del Chelsea Christian Pulisic, i due si conoscono da quando hanno 13 anni e insieme hanno fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili degli Stati Uniti. Qualche anno fa l'ex portiere americano Friedel che ha allenato i due nell'Under non aveva dubbi: "Se tutto va come penso, McKennie arriverà allo stesso livello di Pulisic". Per anni i due sono stati avversari nel derby della Ruhr tra Schalke e Dortmund, uno dei più sentiti in Germania: "Quando sono arrivato allo Schalke - ha raccontato Weston - mi dicevano che Christian aveva scelto la strada sbagliata".

LA FASCIA SPECIALE - Storie di rivalità e sfottò, ma quando si parla di razzismo non si scherza. Un fenomeno che dopo la morte di George Floyd nei mesi scorsi ha visto schierarsi tutti dalla stessa parte. E anche McKennie, come tanti altri calciatori, in occasione della partita con il Werder Brema era sceso in campo con una fascia bianca al braccio e la scritta 'Giustizia per George', in ricordo del suo connazionale ucciso da un poliziotto a Minneapolis. Dalla Germania all'Italia, la Juve è pronta ad abbracciare McKennie, l'acquisto a sorpresa per il centrocampo di Pirlo.