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Fra le polemiche, grandi e piccole, che il Covid 19 ci lascia ogni settimana in dote, ve ne è una  riguardante il binomio libertà/responsabilità. Nella schiera dei non pochi detrattori di un atteggiamento eccessivamente normativo verso le libertà individuali, una voce particolarmente autorevole è quella del filosofo Massimo Cacciari. Atterrato dagli studi sulla crisi dell’ uomo contemporaneo alle prese con l’età della tecnica, ai lidi della politica, è successivamente planato alle poltrone dei talk show. Cacciari, burbero e severo, si mostra generosissimo nelle critiche, ma il refrain da un po’ di tempo si ripete.


E’, in altra declinazione, lo stesso dell’indimenticato Gino Bartali, che al “Processo alla tappa” del Giro d’Italia esordiva e chiosava con la perentoria formula: “Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare”. Anche per il filosofo veneziano è tutto sbagliato, principalmente le paternalistiche raccomandazioni-disposizioni del Governo a rispettare il distanziamento sociale. Che bisogno c’è d’imporlo, di ricordarlo ad ogni piè sospinto, non siamo mica bambini! Poi escono le foto dei navigli milanesi e della napoletana Via Toledo che ritraggono un “libera tutti” non impeccabilmente responsabile.

A contraddire Cacciari e molti insofferenti cultori del libero arbitrio, ci ha pensato anche l’ineffabile Lotito. Raggiunta dopo lunghi e difficili colloqui tra Federcalcio e istituzioni la decisione di riaprire gli allenamenti, stabilito un primo periodo di esercizi individuali e distanziati per arrivare gradualmente (la prossima settimana ) alle partitelle, ai tackle, insomma al gioco vero e proprio, alla Lazio hanno deciso diversamente. E così, fregandosene di responsabilità mediche, civili, filosofiche, a Formello, hanno subito iniziato a fare partitelle 3 contro 3. Perché così si pensa di trarre subito qualche vantaggio, di arrivare più pronti degli altri agli appuntamenti che contano. E, sì: di vincere il campionato che il Covid, al servizio dei poteri forti, ha tentato di sottrarre ai biancazzurri.

Ma, soprattutto, se si tratta di fare una furbata, Lotito la fa. Non resiste. E’ più forte di lui. Non c’è da meravigliarsi. Ci meraviglieremmo del contrario.

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