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Durissima la tesi della Procura di Torino che emerge dalle carte dell'Inchiesta Prisma. Tesi altrettanto duramente contestata dalla Juventus attraverso la propria linea difensiva e i comunicati. Di seguito il resoconto da Il Fatto Quotidiano:

Secondo la Procura di Torino ben due bilanci della Juventus, quelli del 2018/2019 e del 2020/2021, “depurati dei benefici illeciti apportati dalle manovre correttive” avrebbero generato un “patrimonio netto negativo”. In un altro passaggio della richiesta di misura cautelare (respinta dal gip) si legge che la Juventus “ha celato l’erosione del capitale sociale in ben due esercizi, circostanza che, al di là del valore del titolo, integra una causa di scioglimento” e che “non avrebbe potuto operare negli esercizi in discorso (presentando un patrimonio netto negativo già al 30 giugno 2019) né essere quotata in Borsa”. La società bianconera s’è sempre opposta a questa durissima lettura della Procura torinese che, riguardo due aumenti di capitale, per 700 milioni di euro, ha parlato di iniezioni “insufficienti ” che “aprono le porte a un preoccupante scenario presente e futuro”.

Secondo la tesi della Procura, quindi, la società Juventus sarebbe dovuta essere sciolta a causa del profondo rosso nei conti del club che gli aumenti di capitale non avrebbero coperto.