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Crisi per tutti, anche per le big, anche per la Juve. Servono tagli alle spese. Lo raccontiamo ormai da settimane, il Covid-19 ha messo il calcio e l'intera società in emergenza, tanto da dover far fronte a nuovi scenari di crisi economica. Si è visto durante il mercato, verrà ribadito in futuro. Il bilancio in rosso, per ora, non sembra spaventare il club che però negli ultimi giorni ha dovuto piazzare tutti i suoi esuberi in prestito per fare spazio ai nuovi acquisti, presi con operazioni pluriennali. 

Agnelli, però, ieri ha descritto scenari drammatici per tutto il calcio europeo, con perdite importantissime: "Gli impatti di questa situazione a livello di sistema calcio li potremo osservare in autunno 2021. In parte incidono sull'esercizio 19-20 (da marzo a giugno), in parte su ciò che viviamo adesso e non sappiamo come andrà a termine. Da un best case scenario a un worst case scenario, ci porta da un 20% al 50% di pubblico da gennaio a maggio e giugno, e una ripresa totale dall'anno successivo, abbiamo così una perdita di fatturato di 3,2 miliardi o 3,9 miliardi. Per accordi commerciali, abbiamo un impatto di 1,2/1,5 miliardi. Sulla revisione per gli accordi dei diritti tv va da 830 milioni a 1 miliardo di impatto per un perdita di fatturato del sistema calcio fino a 5,3 miliardi. C'è un'ulteriore voce peggiorativa, su utili e perdite, dai -6.5 miliardi a -8,4 miliardi. Se c'è un recupero di costi, dall'altra c'è tutta l'attività del calciomercato stimato con un impatto da 2,5 miliardi ai 3 miliardi. In questa finestra abbiamo visto come tutti i mercati abbiano perso una grossa fetta di questi trasferimenti, tolta l'Inghilterra. Dopo 20 anni di crescita del sistema, il fatturato dei club e del calcio europeo è in forte decrescita: fattore esogeno. Le stime fanno ipotizzare che, senza considerare le seconde divisioni, circa 360 club avranno bisogno di aumenti di capitale per un totale di 6 miliardi".

Un quadro molto complesso, insomma, un colpo durissimo che potrebbe portare a uno stravolgimento complessivo degli assetti proprietari e di governance del calcio mondiale. E la Juve? Agnelli ha escluso nuovi aumenti di capitale. Ma le perdite con gli stadi chiusi saranno ingenti. Per il Corriere dello Sport, le perdite possono arrivare fino a 200 milioni nel biennio. Ma lo stesso presidente la strada l'ha già trattata. Tagliare e far valere la creatività, ovunque ma soprattutto sul mercato: "Ne ho discusso con Pavel, Fabio e Federico: quali sono gli obiettivi a lungo periodo? Evidentemente una ricalibrazione degli investimenti ci deve essere, l'ho scritto specificatamente nella lettera che fa fronte al bilancio, abbiamo svolto una fase di investimenti fortemente espansiva. Sarà così per tutti. Il Real quest'anno non ha comprato un solo giocatore. Si deve ritenere applicata all'industria e non al singolo club. In assenza di risorse aumenta la creatività: l'individuazione di talenti in diverse fasi della vita. Un eventuale ritorno delle loro prestazioni sportive. Per arrivare a un equilibrio economico senza trascurare la competitività della Juventus che vuole vincere in Italia ed essere competitiva in Europa".