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Continua la rubrica che monitora l'odio contro la Juventus

Felipe Melo è tornato. Con un’entrata delle sue. Oggi, come allora, a una spinta risponde con un cazzotto. Anche a scoppio ritardato. Alla Juve, sul campo, non lasciò una buona impressione: non aveva, propriamente, una buona visione di gioco. Era migliore in quella di rissa.

Ora, a poche ore dal derby d’Italia, sollecitato, non si tira indietro, accusando Chiellini di fragilità fisica e di mancanza di morale: “È una bandiera della Juve, purtroppo si fa male sempre e non riesce ad avere continuità nelle partite. Nel calcio quello che succede negli spogliatoi rimane lì. I suoi compagni in Nazionale e nel club devono avere paura e aprire bene gli occhi con lui!”

Il riferimento è a quanto scrisse Chiellini, nel suo libro, stigmatizzando duramente Balotelli (“Una persona negativa, senza rispetto per il gruppo”) e soprattutto, lo stesso Melo: “Uno peggiore era lo stesso Melo: il peggio del peggio. Non sopporto gli irrispettosi, quelli che vogliono essere sempre il contrario degli altri. Con lui si rischiava sempre la rissa.”

Ora, sul piano calcistico, la “fragilità” di Chiellini vale almeno il triplo della “salute” di Melo. Su quello del carattere, Chiellini ha confermato di non sopportare il suo ex compagno di squadra. Melo invece si appella, nientemeno che all’etica e aggiunge: “In Brasile noi la chiamiamo etica e se lui non la ha è un problema suo. Io sì che ne ho di etica e quindi non parlo male di lui (…) Spero vinca un trofeo internazionale che non ha, così magari è più felice nella sua carriera.” Accidenti!

Migliore indicazione di quello che ha detto Chiellini non poteva esserci: “il campione brasiliano” si loda, accusa e disprezza, ma nasconde la mano. Come si dice: etica? Ma mi faccia il piacere….