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Ma per quale ragione De Laurentiis non si lascia mai sfuggire un’occasione per stuzzicare la Juventus? Beh, prima di tutto perché quando le cose non vanno benissimo in casa propria l’antijuventinismo compatta i tifosi, quindi si allontanano, magari per un po’ di tempo le contestazioni. Poi perché, forse, Sarri a Torino non gli è andato proprio giù. Poi potrebbe davvero esserci un motivo economico. Insomma ci prova sempre!

Stiamo parlando della richiesta che il presidente del Napoli ha fatto alla Lega per procrastinare la finale di Supercoppa con la Juve verso Maggio, a campionato finito. La scusa formale è francamente debole: a Reggio Emilia, sede deputata dell’ incontro il 20 gennaio, ci sarebbe un tasso troppo alto di Covid. Ora, è vero che ADL, dopo tutto quello che è successo (le reiterate richieste alla Asl di competenza napoletana per non recarsi a Torino a causa di due giocatori positivi, salvo giocare contro un Genoa decimato dalla pandemia; il suo girovagare libero per l’Italia pur risultando positivo…) è probabilmente uno dei più astuti virologi in circolazione, ma questo francamente pare un po’ eccessivo.

Aver firmato il protocollo della Federcalcio per non rispettarlo subito dopo gli avrà giovato agli occhi del Coni, ma non ha fatto una bella impressione a tutti gli altri presidenti della Lega, che hanno fatto giocare le proprie squadre a ranghi ridotti causa Covid. La motivazione del mancato incasso ha un suo valore, ma anche a lui sembra secondaria ed è comunque una goccia nel mare. E allora qual potrebbe essere la ragione del suo personale campionato contro la Juve in primis, ma poi contro Gravina e tutte le altre squadre? Non c’è. O meglio pensiamo sia di natura preminentemente psicologica. Un tempo si sarebbe detta albagìa, arroganza, insofferenza da bastian contrario. Oggi, si potrebbe parlare di caratterialità ovvero di quell’eccesso, forse fonte d’una certa insicurezza, nel rimarcare sempre e comunque la propria volontà senza tenere conto di niente e nessuno.

Non assomiglia tanto al vernacolare Marchese del Grillo (“io so’ io e voi nun siete un…”). No. Sembra piuttosto l’eterno capriccio di chi vuol avere ragione a tutti i costi solo per soddisfare se stesso. Insomma più che a Alberto Sordi assomiglia allo scorpione della favola di Esopo. Perché punge e uccide la rana che lo porta dall’altra parte del fiume e così facendo muore anche lui? Perché è uno scorpione! E’ la sua natura! Perché è Aurelio!