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Un silenzio surreale ha accompagnato la giornata all'esterno della Continassa, dopo il tumulto di un istante, consumatosi nella tarda serata di lunedì 28. Dal comunicato con il quale la Juventus comunicava l'addio del CDA e l'inserimento di una nuova figura - Maurizio Scanavino - sembra passata già una vita e invece sono poche ore: è l'effetto delle tempeste. Lavano tutto, lasciando paradossalmente più asciutti i ricordi. Ne ha collezionati tanti, lungo 12 anni, Andrea Agnelli: ha ceduto il testimone a Gianluca Ferrero, nuovo presidente. Ad interim? Troppo presto per dirlo. 

IL VERO CAMBIO - Ma nella giornata dei pochi volti e di nessun sorriso, quella in cui si è chiuso in fretta e furia uno dei cicli più vincenti della storia della società, col clima triste e la pioggia battente, a cambiare davvero sembra la posizione di Massimiliano Allegri. Si diceva: sarà plenipotenziario. Si dice oggi: avrà in mano tutta l'area tecnica. E in particolare il compito di trasmettere il senso di continuità di un club che cambia guida, non padrone. Assolutamente non dna. Il mister dunque non si limiterà ad essere mister: sarà il braccio destro di Cherubini in questa prima transizione del club - lo stesso Arrivabene garantirà il passaggio di consegne, ma corre verso i saluti - e soprattutto l'uomo sul quale tutti faranno affidamento per non perdersi nel marasma di notizie, cambi, scossoni, inchieste, paure. Tante paure. 

LA CENA - Anche per questo, l'ultima cena (in senso profano) di Andrea Agnelli assume il significato di un vero e proprio passaggio di testimone: l'ormai ex numero uno bianconero ha passato le ultime ore da capo della Juventus con l'allenatore che più di tutti ha ri-voluto a Torino, con il quale ha stretto un rapporto di amicizia grande, importante. Tale da portare a difendere Max in ogni sede, anche con i più stretti collaboratori e consiglieri. In una Torino fredda e per mille versi malinconica, Agnelli gli ha chiesto di portare avanti la Juventus. Anche senza di lui, anche senza garanzie sul futuro. Max ha accettato l'onere e l'onore, a prescindere dal contratto: glielo deve (pure) da amico.