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E’ stato bello e confortante svegliarsi al mattino e, per una volta, aprire la finestra sul mondo per accorgersi che non esistono soltanto fatti o personaggi inquietanti. In prima pagina, finalmente, una tenera storia vera che sembra persino il capitolo di una favola da contemporaneo libro “Cuore”. Qualcuno la troverà sdolcinata e retorica perché ormai abituato e persino drogato dall’informazione che dispensa le famose “tre s”, soldi sangue e sesso, ma sono certo che la maggioranza delle persone sarà felice di poter leggere di Rami e di Paulo i protagonisti di questa pagina minimalista che fa bene all’anima.

La cronaca è semplice. Rami è il ragazzino “piccolo eroe” che ha permesso all'arma dei Carabinieri di intervenire per evitare quella che sarebbe stata l’orrenda strage del pullman sul quale un pazzo esaltato stava per compiere un gesto mostruoso. Paulo è nientemeno che Dybala, il campione argentino che seppure da qualche tempo venga messo in discussione alla Juventus ha trovato, giustamente, un posto d’onore nel cuore del popolo bianconero. Rami è un suo tifoso appassionato e nella cameretta della sua casa ha piazzato davanti al letto la maglietta del suo idolo.

Dybala, che non vive con la testa sempre nel pallone ha saputo di questa affettuosa lontananza e ha postato pubblicamente un messaggio vocale indirizzato direttamente a Rami nel quale diceva, tra le altre cose, “Tu sei il vero eroe per ciò che hai fatto e vorrei tanto conoscerti. Sappi che, quando potrai, avrai un posto allo Stadium per vedere la partita e sarai mio ospite”.  Rami non credeva alla sue orecchie. La voce del suo mito tutta per lui. Ha risposto immediatamente con passione e calore: “Caro Paulo, sono emozionatissimo. Sappi che io tifo Juventus soltanto perché ci giochi tu. Non vedo l’ora di poterti conoscere e di passare una bellissima giornata con te”. 

La storia, per il momenti, finisce qui. Ma, in attesa delle prossime puntate, viene spontaneo fare una beve riflessione. Rami e Paulo sono due extracomunitari. Il secondo ricco e famoso per le sue qualità pedatorie. Il primo diventato improvvisamente celebre per il suo coraggio che gli ha permesso di compiere un atto eroico anche se Salvini, con una dose di ironia fuori luogo, ha detto che se il ragazzino vuole la cittadinanza italiana per Ius soli deve prima farsi eleggere parlamentare. Tutti e due, insieme, sono i veri “numeri 10” di questo bellissimo giorno di inizio primavera.