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La corsa alla consacrazione non ha mai un tempo fisso, una deadline, non segue regole precise. Però ha dei canoni specifici: se entri nel ventiseiesimo anno di età, qualche prova concreta del fatto che tu sia un campione dovrebbe essere già arrivata. Di continuità, poi, non si dovrebbe proprio discutere. Eh, vallo a dire a Paulo Dybala, l'uomo più chiacchierato e maggior indiziato alla partenza. Allegri pare non lo voglia più, lui non ha fatto nulla per mettere in discussione il credo del suo allenatore. Tutti gli strascichi che vuoi, ma carte in mano la ragione potrebbe propendere per il tecnico bianconero. 

L'ULTIMO PAULO - L'ultimo Dybala merita di andare via dalla Juve. Non ha certa dimora, è un nomade del centrocampo che lamenta la nostalgia dei momenti passati a spendersi vicino alla porta. L'ultimo Dybala non ha senso pratico, in questa squadra. Non fa il dieci, non si prende responsabilità. Ha preso la luce riflessa di Cristiano e ne ha prodotto nulla, quando invece ci sarebbe stato da concretizzare il mondo. A prescindere dalle prestazioni, è stato forse il suo atteggiamento a convincere definitivamente Allegri: in questa squadra in cui deve necessariamente - e a volte forzatamente - regnare l'equilibrio, l'uomo che spacca il tatticismo estremo della Juve è un pericolo per la stessa squadra in cui gioca. L'ha pensato Max, l'ha palesato la voglia di vederlo lontano. E se sarà addio, non sarà certamente glorioso.