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Con un turno di riposo da concedere a capitan Leonardo Bonucci, domani sera in Liechtenstein potrebbe vedersi una Nazionale senza giocatori della Juve o con il solo Federico Bernardeschi in campo. Le scelte di Roberto Mancini in questo caso contano poco, il senso rimane. L'ItalJuve non esiste più. L'ultimo blocco bianconero, da recitare a memoria, era quello composto dalla BBBC, con un po' di contorno ulteriore composto a seconda della condizione atletica da Claudio Marchisio prima, i vari Daniele Rugani, Mattia De Sciglio e appunto Bernardeschi (al di là degli spot di Leonardo Spinazzola, Stefano Sturaro e Moise Kean). L'ItalJuve non c'è più dunque, è un dato di fatto. Ma perché?

JUVE TROPPO FORTE – Provando a scavare un po' più a fondo, la verità è che ormai la Juve è troppo più forte e ambiziosa di tutto il panorama azzurro. Negli ultimi anni la crescita del club bianconero non ha più ammesso attese, per trovare un posto tra i titolari della Juve serve molto di più di quanto non offra oggi la Nazionale. Tant'è vero che (con Chiellini infortunato), l'unico italiano titolare della Juve è ovviamente un punto fermo anche in azzurro: Bonucci. Poi le riserve bianconere, spesso son comunque riuscite a ritagliarsi un posto almeno tra i convocati, sempre se in salute. Viceversa, diventa complicato individuare nella pur positivissima Nazionale di Mancini giocatori che potrebbero strappare il posto a Cristiano Ronaldo e compagni.

CACCIA APERTA – La Juve corre troppo velocemente, più di tutto il sistema anche tecnico della Nazionale. Però il progetto di ricostruire uno zoccolo duro di italiani rimane. Era un cavallo di battaglio di Beppe Marotta, non tramonta nonostante le difficoltà pure nell'era di Fabio Paratici al comando. Solo che upgrade per ora non ne sono stati individuati. Ecco perché per esempio ci si è tenuti stretti chi già c'era, richiamando alla base magari chi era andato via, come Gigi Buffon e ovviamente lo stesso Bonucci. Si seguono soprattutto i giovani, nonostante l'addio di Moise Kean, nella speranza che i vari Federico Chiesa e Nicolò Zaniolo, ma anche Sandro Tonali mantengano le promesse: sono solo alcuni dei nomi sul taccuino di Paratici, tra i pochi che ora come ora sembrano poter reggere il ritmo imposto da questa Juve. Anche al calcio italiano.