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Nessuno avrebbe immaginato una serata così difficile a Valencia: neanche lui, che in quello stadio veniva da quattro partite consecutive sempre in gol. E invece, l’esordio in Champions League al Mestalla in maglia bianconera ha riservato la peggiore delle sorprese per Cristiano Ronaldo, espulso al 29’ dopo una decisione arbitrale che continua a far discutere. La stessa che lo ha “chiuso” per ben 2 ore nello spogliatoio.

LE SCUSE AI COMPAGNI - L’edizione odierna del Corriere di Torino svela tutti i retroscena della notte di CR7 a Valencia. E’ passata da 2 minuti la mezzanotte quando il portoghese lascia gli spogliatoi del Mestalla. “Cristiano, Cristiano…”, abbozza la stampa spagnola: lui si gira, fulmina tutti con lo sguardo, non dice una parola e va via. Già, perché due ore e mezza prima, Felix Brych lo ha costretto a lasciare il campo fra le lacrime. “Non ho fatto nulla”, ripete l’ex Real Madrid, prima di avviarsi verso la pancia dello stadio: “a soffrire come un cane”, confideranno i compagni. Prima una doccia fredda, poi l’attesa rabbiosa. Ronaldo aspetta i compagni, quelli che in inferiorità numerica hanno conquistato la vittoria al debutto in Champions. “Forza Cris”, dice Bernardeschi appena mette piede negli spogliatoi. Lo consolano tutti e lui si scusa, dettaglio da non trascurare.

IL MESSAGGIO DELLA DIRIGENZA - A parlare con CR7 vanno anche i dirigenti bianconeri, il presidente Agnelli, il suo vice Nedved, l’amministratore delegato Marotta e il direttore sportivo Paratici. Gli stessi smentiscono “categoricamente” una visita nello spogliatoio dell’arbitro, come da indiscrezione di Marca. I vertici della società parleranno anche in un’altra sede con Ronaldo, chiarendo la propria posizione. La Juventus sta (senza se e ma) con il giocatore, ma vuole pure che certi gesti vengano sempre evitati, da chiunque Ronaldo compreso. “Mai un cenno di reazione”, sarà il messaggio per tutti.