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Il calcio è tornato, così come le polemiche contro la Juventus: “Siamo arrabbiati perché l’arbitro ha rivisto al Var il tocco di braccio di Conti, ma non ha rivisto il fallo di Rebic, estraendo subito il cartellino rosso. Siamo incazzati per questo", musica e parole di Hakan Calhanoglu, centrocampista del Milan visibilmente scocciato ai microfoni della RAI per la direzione di Orsato. Anche Pioli se l'è presa ma per il rigore dell'andata: tre mesi fa. Vabbé...

POLEMICA STERILE - Entrando nel merito delle parole del centrocampista turco, la spiegazione per ciò che ha fatto Orsato è molto semplice. Nel caso del rigore per la Juve, il VAR segnala che Conti ha quasi impercettibilmente (ma in modo decisivo) toccato la palla di mano, allargando il braccio, prima del controllo di petto di Cristiano Ronaldo. Le regole del nuovo calcio dicono anche questo: nel nuovo calcio, quello della tecnologia, il mani in area di Conti è un classico esempio di calcio di rigore. Poco da discutere.

REBIC - Ma perché Orsato non è andato al VAR per vedere anche il fallo di Rebic? Anche in questo caso la spiegazione è semplice: perché l'arbitro era già stato avvisato da fuori che quello era un fallo da rosso. Dopo aver fischiato il fallo, Orsato corre verso Rebic con il cartellino giallo in mano. Nel frattempo il quarto uomo gli suggerisce che quel fallo non è da giallo, ma da rosso. Il tutto con sala VAR collegata col campo. Ci fosse stato da intervenire, Aureliano (assistente VAR) lo avrebbe fatto, proprio come ha fatto per assegnare il rigore alla Juventus. Forse Calhanoglu non lo sapeva. Gli concediamo il beneficio del dubbio ma la polemica resta sterile.