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Il segreto era spostarlo qualche metro più indietro, da regista segna più di prima. E' questo il paradosso di Miralem Pjanic, il cervello della nuova Juventus fondamentale tanto quanto Cristiano Ronaldo. Senza il bosniaco la squadra non gira, si è visto in passato e anche ieri sera, quando nel primo tempo l'ex romanista non ingranava e Sarri si sgolava per chiedere di velocizzare la circolazione del pallone.

DECISIVO - Dai piedi di Pjanic passa un numero infinito di palloni a ogni partita, lui li smista di qua e di là e quando ha l'occasione mira anche alla porta: già tre gol in campionato, due dei quali decisivi per la vittoria dei bianconeri. E pensare che nemmeno una delle tre reti è arrivata su punizione, specialità della casa. Ma da quando è arrivato Mr 700 gol in cima alle gerarchie dei tiratori c'è lui.

COME JORGINHO - Poco male, perché Pjanic il modo per far festeggiare i tifosi lo trova sempre. L'allenatore se lo tiene stretto e se lo coccola, fatto a immagine e somiglianza di quel Jorginho che l'ex allenatore del Napoli tanto amava che l'ha voluto anche al Chelsea. A Torino il regista è "fatto in casa", e ora è diventato anche un... bomber.