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La storia delle Juventus Women nasce nel 2017, quando il club bianconero decide di acquisire il titolo sportivo del Cuneo. Ieri sera, con la vittoria in Uefa Women’s Champions League, conquistata contro una società storica del panorama calcistico femminile come il Wolfsburg, il progetto Women ha toccato il suo apice, fino ad oggi.

Per comprendere quanto successo ieri sera, però, è importante tornare alle origini, a quando sono state gettate le fondamenta. Per farlo, abbiamo intervistato Simona Sodini, ex calciatrice delle Juventus Women, in rosa nel 2017, e volto storico – oltreché attaccante prolifica -, del calcio femminile italiano.

Che impressione ti ha fatto la Juventus Women vista ieri? Ti saresti aspettata un risultato del genere?

"Un’ottima impressione, una Juve molto organizzata e preparata sotto tutti gli aspetti . Consapevole dei propri mezzi, mezzi che a mio parere Mister Montemurro ha migliorato tantissimo dando davvero una mentalità vincente anche su un campo avversario in una competizione europea".

C’è una delle giocatrici bianconere che ti ha impressionato di più? Qualcuna con cui hai giocato ed è cresciuta in maniera particolare?

"A me personalmente piace molto Caruso , non è entrata titolare ma il suo apporto alla squadra é sempre importante . E’ una giocatrice dalle due fasi quindi molto utile al centrocampo bianconero. Staskova è una giocatrice che, anche se non ha molto minutaggio, si fa trovare sempre pronta quando chiamata in causa, molto prolifica in zona gol. Ho giocato con quasi tutte le ragazze e il miglioramento si vede su tutte, in particolare modo dovuto alle nuove metodologie tattiche, tecniche, fisiche che la stessa Juventus ha messo a disposizione".

Cosa serve, adesso, per avvicinarsi ancora di più alle grandi d’Europa?

"Per avvicinarsi sempre più alle grandi d’Europa serve l’abitudine a giocare questi match che in Italia sono ancora sporadici. In più, ancora un po’ di tempo per permettere alle società professionistiche che hanno impostato tutto il lavoro del settore giovanile di arrivarci al meglio".

Martina Rosucci, durante un evento legato alle ATP ha dichiarato: “Dal primo anno Agnelli puntava alla dimensione europea del progetto”. Hai avuto anche tu questa impressione, quando eri alla Juventus?

"Già dal primo anno Agnelli ha subito fatto capire i suoi obiettivi, cercando di inculcare questa mentalità europea che ovviamente ancora non c’era ma che ora credo si stia vedendo sul campo".

La Juventus ha fatto la scelta, anche impopolare, di sostituire Guarino con Montemurro. Cosa ti sembra che sia cambiato, cosa ha portato in più l’ex tecnico dell’Arsenal?

"Il cambio Guarino -Montemurro credo abbia portato in più alla squadra l’esperienza europea. Probabilmente da fuori si evince una serenità e consapevolezza dei propri mezzi che sicuramente ha trasmesso Montemurro".

La vittoria di ieri quanto vale per tutto il movimento calcistico femminile?

"E’ una vittoria di tutto il movimento, quelle stesse ragazze che fino a 4 anni fa sognavano di poter anche solo arrivarci a certe partite, oggi se la giocano e non solo, la vincono".

Cosa potrà cambiare il professionismo?

"Il professionismo aiuterà le atlete a guardare sicuramente ad un futuro più roseo".

In quali progetti sei impegnata adesso? Ti piacerebbe rientrare, in qualche ruolo, nel calcio della Serie A? Magari in bianconero?

"Ora, oltre alla mia scuola di perfezionamento , che é in pieno sviluppo, collaboro con l’agenzia Startgroup coadiuvata dall’agenzia legale Buongiorno. Rappresento da qualche mese alcune giocatrici insieme a Felice Piccolo e Mattia Buongiorno. Ci siamo buttati da poco nel calcio femminile e spero di poter rappresentare in futuro tantissime altre per poter trasmettere la mia esperienza, accumulata in 20 anni di calcio. I progetti sono sempre interessanti, quelli juventini sono sempre da tenere in considerazione".

Si ringrazia Simona Sodini per la disponibilità dimostrata