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L'Europeo di Leonardo Spinazzola è iniziato come meglio non poteva: mvp nel 3-0 contro la Turchia, sulla fascia sinistra sembrava andasse col motorino e quando partiva non lo fermavano più. Uomo-copertina della squadra di Mancini, rimpianto della Juventus che  l'ha girato alla Roma in cambio di Luca Pellegrini. Uno scudetto e una Supercoppa italiana conquistata con i bianconeri, con i quali aveva vinto anche un Torneo di Viareggio ai tempi della Primavera. Insieme a lui c'era - anche - Eric Lanini, attaccante classe '94 di proprietà del Parma e nell'ultima stagione in prestito al Novara: "Spinazzola è un ragazzo splendido - racconta Lanini nella nostra intervista - una persona sempre pronta ad aiutare tutti, solare e con il sorriso stampato in bocca. Ai tempi della Juve veniva schierato esterno alto e ci giocavamo il posto perché anch'io ricoprivo quel ruolo".

E chi giocava di più?
"Sicuramente Leo, anche se in quella squadra avevamo tanti attaccanti forti come anche Beltrame e Padovan".

Come se la cavava da esterno alto?
"Aveva una gran forza fisica ma non faceva molti gol. E proprio per questa scarsa vena realizzativa credo spostarlo qualche metro più indietro sia stata una grande intuizione, così vengono valorizzate tutte le sue qualità".

Che ricordi ha di Spinazzola da giovane?
"Ai tempi della Primavera era un ragazzo al quale piaceva molto scherzare e fare battute. Non era mai il primo che iniziava, ma quando partivano le prese in giro gli piace stare al gioco. Ho un bellissimo ricordo degli allenamenti quotidiani insieme a lui o dei viaggi in pullman in occasioni delle trasferte durante i quali magari faceva partire qualche coro. Soprattutto se vincevamo".

Che effetto le fa vederlo in Nazionale?
"Sono molto contento di lui, per me rappresenta anche una spinta a dare sempre di più perché qualche anno fa eravamo allo stesso livello e oggi è lì, in maglia azzurra. Come anche Barella, col quale ho giocato a Como in Serie B e che si vedeva sarebbe arrivato".

Che ricordi ha di Barella?
"Aveva 18 anni ed era arrivato in prestito dal Cagliari, aveva già una marcia in più. Ero convinto che sia lui che Spinazzola avrebbero fatto bene, ma non pensavo diventassero addirittura titolari della Nazionale. Nicolò, inoltre, è stato uno dei migliori centrocampisti della Serie A. Questo mi fa pensare quanto si può migliorare salendo di categoria e allenandosi tutti i giorni".

Quando era nella Primavera della Juve con Spinazzola parlavate mai del sogno di giocare in A?
"Chiaramente è l'obiettivo di ogni ragazzo che gioca a calcio. Lo pensavamo tutti, ma non ne parlavamo mai. Anche per un fatto... di scaramanzia".

L'ultima volta che vi siete visti?
"Circa tre anni fa, a Torino. Ultimamente ci siamo un po' persi di vista, ma ogni tanto capita che ci si veda se siamo nello stesso posto e ci organizziamo con amici comuni".

Vuole mandare un messaggio a Leonardo?
"Sì, gli faccio un grande in bocca a lupo e le mie congratulazioni per il livello al quale è arrivato. Ha sempre avuto grandi qualità e ora le sta mostrando tutte. Adesso deve continuare a fare bene perché dobbiamo portare a casa l'Europeo".