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Giornata dalle mille emozioni quella di ieri, con il gol di Cristiano Ronaldo che ha regalato la vittoria alla Juvetus dopo novanta minuti (e oltre) di fatica contro il Genoa di Thiago Motta. Tante anche le polemiche per le decisioni arbitrali, nell'occhio del ciclone ci è finito Giua per alcune decisioni che hanno fatto discutere: Perché dargli una partita del genere dopo oltre un mese di stop? - si chiede l'ex fischietto Luca Marelli sul suo blog - metro altalenante, scelte disciplinari incomprensibili, una costante sensazione di incertezza".

IL ROSSO A CASSATA - Sull'episodio di Cassata: "Il contatto c'è, il centrocampista del Genoa strattona Dybala ma non è un fallo imprudente e l'unico motivo che possa giustificare l'ammonizione è aver interrotto un'azione potenzialmente pericolosa. Ma non era questo il caso perché la difesa del Genoa è schierata e pa porta distante almeno 35 metri.

IL RIGORE SU RONALDO - "Sanabria allunga la gamba destra, tocca leggermente lo stinco sinistro di Ronaldo che cade a terra con qualche attimo di ritardo. C'è pochissimo, ma in campo ci sta fischiare il calcio di rigore per come è andata l'azione. Il Var non può nulla: per quanto si tratti di un contatto lievissimo, il contatto stesso c’è e, pertanto, il protocollo impedisce qualsiasi margine di intervento".

RIGORE PER IL GENOA? - Un paio di minuti dopo Cuadrado in piena area di rigore allarga il braccio destro ed impatta il volto di Gumus. Contatto leggerissimo anche in questo caso ma, a differenza di quanto accaduto due minuti prima, Giua non fischia e, ovviamente, il VAR nulla può anche in questo caso". Ma c'è un paradosso: "O sono entrambi calci di rigore oppure nessuno dei due episodi è meritevole di massima punizione".

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