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Andrea Pirlo sta vivendo un momento complicato sulla panchina della Juve. Il più difficile dall'inizio della stagione e della sua carriera da allenatore: fuori agli ottavi di Champions, -10 dall'Inter capolista e uno scudetto che sembra sempre più un miraggio. Tante critiche arrivate soprattutto dopo il flop in Europa, ma tra quelli che sono dalla sua parte c'è anche Franco Colomba, allenatore che conosce molto bene Pirlo per aver lavorato con lui nel 1999-2000 ai tempi della Reggina. E nella nostra intervista racconta il 'suo' Andrea, ma non solo.

Che ricordi ha del Pirlo giocatore ai tempi della Reggina?
"Non dimenticherò mai la sua applicazione. Nonostante fosse un ragazzo di 19/20anni è entrato subito nel clima di Reggio Calabria diventato un giocatore importante in poco tempo".

Con lei in che ruolo giocava?
"Gli avevo riconosciuto le qualità da punto di riferimento in campo, ma con me faceva ancora il trequartista perché davanti alla difesa avevo Baronio".

Che effetto le fa rivederli insieme sulla panchina della Juve a distanza di vent'anni?
"Mi fa molto piacere, perché sono due bravi ragazzi cresciuti insieme e rimasti sempre amici fin dagli inizi. A Reggio si sono consacrati entrambi, e rivederli oggi insieme alla Juve per me è motivo d'orgoglio".

E' vero che nello spogliatoio Pirlo era uno di quelli che scherzava di più?
"Io l'ho visto poco scherzare perché ero il loro allenatore, ma anche a me tutti raccontato di questo carattere molto estroverso. Diciamo che è una gatta morta, lavora sotto traccia e fa gli scherzi di nascosto. Davanti alle telecamere, invece, mostra un lato diverso".

Come lo giudica il Pirlo allenatore?
"Sta facendo il suo percorso e in una squadra 'obbligata' a vincere non è mai facile. Chiaramente sta incontrando ostacoli e difficoltà, ma speriamo che riesca ad esprimere quello che sa. Mi auguro che i leader come Buffon, Bonucci e Chiellini, per esempio, nei momenti di difficoltà come questo si dimostrino davvero amici. La Juve è alla fine di un ciclo, ma credo che l'allenatore vada sostenuto comunque".

Cosa avrebbe fatto se un suo giocatore si fosse girato in barriera come ha fatto Ronaldo contro il Porto?
"Mi sarei incavolato come una iena! Perché quando si ha un traguardo a portata di mano non è possibile girare le spalle, in tutti i sensi. Quello di Ronaldo non è stato un bel gesto, mi auguro che Andrea si sia arrabbiato con lui e gli abbia fatto capire l'errore. E' stata una brutta immagine".

Cosa sta mancando quest'anno alla Juve?
"L'ossatura più anziana. Chi per problemi fisici e chi per Covid, i giocatori più esperti non stanno riuscendo a dare il loro apporto. A differenza di giovani come Chiesa, De Ligt e McKennie che stanno facendo molto bene".

Se dovesse dare un consiglio a Pirlo?
"Gli direi di ragionare con la sua testa e basta. E' un ragazzo intelligente e sa quello che deve fare, gli consiglio di andare avanti nelle cose in cui crede".

E ai dirigenti della Juve cosa direbbe?
"Di confermare Andrea, senza dubbio. Cambiare un allenatore che lavora per mesi con una squadra che deve essere rinnovata vorrebbe dire non avere le idee chiare su cosa fare".