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Massimiliano Allegri e la Juventus si separano. Dopo cinque anni, undici trofei e uno dei cicli più vincenti nella storia del club bianconero. Vero, è mancata la ciliegina sulla torta: la Champions, "bastarda" (Allegri dixit), sfumata in finale per ben due volte. A una parte della tifoseria non è mai davvero piaciuto, Allegri. Vuoi per le "delusioni" di Champions, vuoi per il "brutto gioco" spesso imputato alla sua Juve. I numeri, però, resterranno sempre nella storia: cinque scudetti, quattro Coppe Italia, due Supercoppe. 191 vittorie su 269 partite. Non sempre la Juve ha dato spettacolo, è vero, ma spesso ha portato le coppe le ha messe in bacheca. "L'unica cosa che conta" in casa Juve.

PARLANO I RISULTATI - In Italia si è fatto sfuggire quattro trofei su 15 disponibili. Negli ultimi cinque anni, in attesa delle ultime due gare della sua gestione, la Juve ha segnato 523 gol subendone 205, meno di uno a partita. Numeri che non saranno facili da eguagliare, a prescindere da chi sarà il successore. L'eredità di Allegri sarà un'eredità più pesante di quello che molti pensano perché fondata sui risultati. E  anche in Europa ha fatto fare il grande salto alla Juve.

CHAMPIONS - La Champions non l'ha vinta ma per la prima volta, con lui in panchina, i bianconeri sono tornati a giocarsi qualcosa di importante anche in campo europeo. Come nel 2014/15, con una squadra che Conte aveva di fatto scaricato al secondo giorno di ritiro. Quando Allegri è arrivato nell'estate del 2014, nessuno pensava che da lì a qualche mese la Juve si sarebbe giocata la finale di Champions al cospetto del Barcellona.  A suon di risultati, Allegri ha saputo portare molti tifosi dalla sua parte.

MOMENTI MIGLIORI - Lo scudetto del 2016 vinto in rimonta dopo il -11 dalla vetta alla decima giornata di campionato, quello della scorsa stagione, portato a casa grazie anche ad una vittoria pazzesca sull'Inter a San Siro e firmata Gonzalo Higuain. Il 4-0 al Milan in finale di Coppa Italia lo scorso anno sono storie di partite epiche che resteranno anche nel palmares del club. Ma anche la semifinale del 2015 contro il Real, la vittoria per 3-0 sul Barça nel 2017 e la più recente remuntada con l'Atletico sono notti che la Juve non riviveva da tempo e che è tornata a vivere con Allegri.

NUMERI DALLA SUA - I numeri sono dalla sua parte ma questo non vuol dire che la separazione non fosse giusta. Oltre alle differenze di vedute sul futuro della squadra forse, dopo cinque anni, c'era davvero bisogno di altro. Altri stimoli sia per lui che per la Juve. I bianconeri troveranno di meglio? Difficile dirlo ora. Le somme non si tirano mai all'inizio della stagione, semmai alla fine. Sulla carta è facile vincere ma nella realtà le cose diventano più complicate e Max ha dimostrato di essere un allenatore vincente. Cambiare ci sta, ma occhio a chi esulta. Fare di meglio non sarà facile.

@lorebetto