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La Juve cade a San Siro. Sprofonda e lo fa male. Tanti dubbi, scarso rendimento e la continua ricerca di una soluzione agli atteggiamenti sbagliati mai riuscita. La Juve perde e si lecca le ferite di una notte ricca di delusione, ma tra meno di 72 ore sarà già in campo per giocarsi il primo trofeo dell'anno. Di fronte il Napoli e un'altra dura sfida, che può dire se la Juve è in grado di rialzarsi subito e reagire o se, invece, dovrà accettare di essere una squadra a fine ciclo. Solo il campo potrà dirlo, non le parole e le opinioni, che ora possono anche essere diverse. Ciò che è certo, però, è che la Juve affronta il Napoli in piena emergenza, così come è stato con l'Inter. Assenze numeriche e pesanti: De Ligt, Cuadrado, Alex Sandro, Dybala. 

Se l'argentino sarà il sicuro escluso dalla Supercoppa (rientro a febbraio), qualche speranza in più per Alex Sandro e Cuadrado la Juve la conserva. I due, da tempo asintomatici, aspettano un tampone negativo: prima dell'Inter non è arrivato, ma ogni giorno può essere quello buono per ricevere notizie importanti. Meno fiducia, ma comunque speranza per De Ligt, che esauriti i dieci giorni di isolamento obbligatorio può effettuare i test alla ricerca della negatività al Covid. Da capire le condizioni di Frabotta che, uscito acciaccato da San Siro, può accrescere l'emergenza in casa Juve. Ad oggi uomini contati, anzi contatissimi: Szczesny e Buffon per la porta; Danilo, Bonucci, Demiral, Chiellini e Bernardeschi in difesa; Rabiot (verso l'esclusione), McKennie, Bentancur, Chiesa, Ramsey e Arthur per 4 maglie a centrocampo; Ronaldo, Morata e Kulusevski, le tre opzioni in avanti. Emergenza, a dir poco.