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Luca Marelli, ex arbitro, ha analizzato la sfida di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta. Ecco quanto scritto sui social:

"Vogliate perdonarmi se affronto la questione con estrema sintesi ma non ho veramente il tempo materiale per qualcosa di più approfondito.

Il rigore non assegnato ieri sera alla Juventus ha la medesima dinamica del tocco di mano di Benatia punito nella gara di andata (foto 1).

Così come dissi, in occasione del rigore assegnato a Bergamo, che lo stesso non dovesse essere assegnato, così ritengo che anche quello di ieri sera non fosse punibile (foto 2).

Dobbiamo uscire da un equivoco di fondo: se il primo è stato un tocco (erroneamente) considerato punibile, ciò non significa che anche ieri sera si dovesse sanzionare. Arbitrare non significa commettere due errori per "par condicio" ma evitare, sulla base dell'esperienza, altri errori. E' chiaro che, se non è stato sanzionato il tocco di mano ieri sera (identico a quello dell'andata) evidentemente il primo è stato giudicato involontario da chi di dovere (il designatore?).

Per quanto mi riguarda, rimango dell'idea che la scelta di Bergamo fu sbagliata mentre, al contrario, è stato corretto sorvolare sul tocco di mano di Masiello perché ci sono tutti i presupposti per ritenerlo (correttamente) involontario.

Sul rigore assegnato alla Juventus, invece, mi rifaccio ad un concetto che ho ripetuto fino alla noia: il rigore è una "roba seria". Tutti i contatti di entità pari a quello di ieri sera li ho sempre ritenuti non sufficienti per l'assegnazione di un calcio di rigore e continuerò a ritenerli tali.
Perché non c'è stata review? Perché un minimo contatto c'è stato ed il VAR non poteva intervenire per modificare una valutazione dell'arbitro. Esattamente lo stesso concetto valido per il rigore assegnato al Napoli per il tocco sulla spalla di Callejon nella gara contro il Bologna.

Sui falli di mano vi lascio la terza immagine, tratta sempre dal mio blog: Rizzoli non ha MAI detto che tutti i tocchi di mano vadano rivisti ma solo quelli con le caratteristiche (particolari) di Mertens e Bernardeschi. Tutto il resto (review automatica) appartiene alla categoria leggende metropolitane".