commenta
Come può il miglior portiere italiano dell'ultima Serie A accettare un ruolo da riserva? Senza girarci troppo intorno, è l'interrogativo dominante da quando la Juventus ha piazzato il colpo Mattia Perin. Un'operazione da 15 milioni (quelli che complessivamente finiranno nelle casse del Genoa), con l'aggiunta dell'importante contratto sottoscritto dal giocatore fino al 2022. Per la seconda estate di fila la Juventus mette a bilancio una cifra significativa per acquistare un portiere, ma il quadro è ben diverso rispetto a dodici mesi fa. Szczesny, lasciando la Roma, ha accettato un'annata di transizione - con buona garanzia di campo - alle spalle di un Buffon che comunque visualizzava già il traguardo della sua avventura in bianconero. Oggi il polacco e Perin sono vicini d'età (28 anni contro 25) e avrebbero tutte le caratteristiche per giocarsela alla pari, al netto della maggiore esperienza internazionale dell'ex Arsenal, già da un anno a Torino.

Risulta difficile in ogni caso immaginare che Perin abbia accettato la prospettiva di un'annata senza uscita dal copione di attore non protagonista. In ballo per lui c'è anche la corsa alla maglia numero uno della Nazionale, dove Donnarumma dovrà sudare per consolidare il suo attuale vantaggio. Non è da escludere che la Juve possa a questo punto elaborare un proprio modello di gestione della coppia di portieri, proseguendo il lavoro già avviato nella stagione appena conclusa. La particolare posizione di Buffon ha chiaramente indirizzato la strategia, ma Allegri è stato l'unico tecnico delle big d'Europa a impostare una vera e propria alternanza tra i pali. Escludendo le coppe nazionali, dove un po' tutti i dodicesimi hanno trovato spazio, Szczesny ha giocato 17 partite di campionato e due di Champions League. Il portiere di riserva che più si è avvicinato all'impiego del polacco è stato Kiko Casilla del Real Madrid (10 presenze in Liga, due in Champions), complice però l'infortunio agli adduttori che ha tenuto fuori Keylor Navas tra ottobre e novembre. Molto distanti i dati di utilizzo del dodicesimo per le altre big d'Europa, non contemplando nell'analisi il Bayern Monaco che ha dovuto fare i conti con l'infortunio di Neuer: due presenze in Premier per Romero al Manchester United, quattro apparizioni per Trapp al PSG in Ligue1, tre più una in Champions per Claudio Bravo al Manchester City, due totali tra Liga ed Europa per Cillessen a Barcellona.  

Se a Szczesny un'estate fa - magari non nero su bianco - erano state fornite alcune garanzie per fargli accettare un'annata all'ombra della leggenda Gigi, non è da escludere che la stessa dinamica possa essere intervenuta nella trattativa Perin. Una stagione con un minimo di presenze garantite per poi riaggiornarsi tra dodici mesi. Se al termine del prossimo campionato dovesse arrivare un'offerta importante per il polacco, la Juve ci ragionerebbe con la sicurezza di avere già un altro titolare in casa. 

Nella nostra GALLERY, i dati di utilizzo delle coppie di portieri per le big d'Europa

@pietroscogna