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Arrivare a realizzare 160 milioni di plusvalenze in un anno esatto è come una medaglia a più facce. Servono compromessi tra campo e bilancio, molto orientati verso le carte contabili. Servono accordi tra club anche a costo di pagare qualcosa pur di raggiungere l'obiettivo, si sprecano le operazioni di scambio con conguaglio in favore dell'altra società seppur possano passare in secondo piano non essendo coinvolti giocatori di primo piano. Servono anche degli intermediari e degli agenti che, come in ogni altra operazione ormai, presentano conti salati dopo aver permesso ai club coinvolti di raggiungere il proprio obiettivo. Una voce sempre più presente e influente nei conti delle società di calcio, quindi anche della Juve. Che pure in questi giorni ha alzato alle stelle questa voce.

QUOTA RAMADANI – Sono circa 3 i milioni concessi alla coppia Fali Ramadani-Miralem Pjanic per esempio, che ha quindi abbassato di conseguenza una plusvalenza già record che poteva essere pure più alta. Una cifra che probabilmente tiene conto anche della quota di stipendi che il bosniaco avrebbe dovuto ricevere nella prossima stagione per aver rinunciato a quattro mensilità come i compagni dopo l'avvento del ciclone Coronavirus.

GLI ALTRI – Ma anche nelle operazioni minori, che poi hanno fatto la differenza, gli oneri accessori hanno avuto una rilevanza anche maggiore. Prendiamo in esame Stephy Mavididi e il passaggio al Montpellier, che ne ha acquistato il cartellino per 6,3 milioni di euro. La plusvalenza registrata è stata di 4 milioni, mentre la quota girata agli agenti in termini di commissioni e oneri accessori è superiore al milione di euro, praticamente il 20% di quello che sarebbe stato il guadagno considerando il valore netto contabile che il cartellino di Mavididi aveva a bilancio. Una percentuale del tutto simile a quella relativa all'operazione Felix Correia-Pablo Moreno: la Juve ha già pagato l'ormai “classico” conguaglio da 500 mila euro al Manchester City in questo scambio, poi dei 10 milioni incassati per la cessione dello spagnolo “solo” 7,6 si sono trasformati in plusvalenza nonostante il valore netto contabile fosse di circa mezzo milione. Il resto sono oneri accessori, le commissioni insomma, che sfiorano addirittura i 2 milioni in questo caso. Tutto ha un prezzo nel calcio, anche le plusvalenze.