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Vitali Kutuzov è uno sportivo agli opposti. Una carriera all’attacco, tra le fila dell’Avellino, della Sampdoria, del Pisa o del Bari, passata con il pallone tra i piedi. Ed una in difesa, anzi, estrema difesa, tra i pali della porta dei Diavoli Rossoneri. Senza pallone in questo caso, ma con il disco da hockey. Una doppia carriera, nella quale Kutuzov è riuscito a sentirsi a casa più di una volta: "A Pisa sono rimasto solo una stagione in prestito, ma non avrei mai voluto andarmene. Anche a Bari, dove sono stato per cinque anni, ma avrei firmato anche tutta la vita, se avessi potuto". Ventura, Conte, prima Zeman ad Avellino, sono tanti gli allenatori che, come le squadre, sono rimaste nel cuore a Kutuzov. Poi, c’è stata anche quella parentesi portoghese, allo Sporting Lisbona, dove Vitali ha giocato al fianco di Cristiano Ronaldo. Erano ancora gli arbori della carriera di entrambi e, per un Kutuzov in prestito dal Milan, c’era un CR7 ancora sbarbatello che debuttava ufficialmente tra i grandi.

E partiamo proprio dall’esperienza allo Sporting. A quel tempo, Ronaldo faceva l’ala pura. Sarri ha provato a proporlo largo a sinistra, pensi che si possa riadattare?
“Oggi è un giocatore completamente diverso, difficile tornare indietro. Prima era un ragazzo ora è un uomo ed un atleta maturo. Ha segnato un’onda di gol negli ultimi anni che sarà difficile convincerlo a fare la fascia. Io non credo che Sarri stia guardando a Ronaldo ala, punta o seconda punta. Un allenatore sa che deve guardare ai collegamenti che ci sono tra difesa, centrocampo e attacco. Una squadra come la Juventus ed un allenatore come Sarri sanno che devono prima fare questo percorso, poi capire punti deboli e punti forti e cosa sia meglio mettere a posto”

A proposito di collegamenti, Dybala può essere più utile in questo caso? L’anno scorso con Allegri non ha funzionato tanto bene…
“Sono due ottimi giocatori, ma come dicevo prima vanno guardati i perché. Probabile che in un determinato contesto non si siano trovati bene, questione di mancanze, di condizione, che possono però essere risolti. Chi sarebbe perfetto? Qui andiamo a toccare un livello molto alto, ci sono quei nomi lì e dove spari, spari bene”

Come si sente un giocatore che vuole restare in una società che, invece, non ti prende in considerazione? Hai mai vissuto una situazione come quella di Higuain?
“Sono stato in posti in cui non me ne sarei mai voluto andare. Sono state situazioni differenti, però. A Bari sono rimasto cinque anni, ma avrei voluto restare lì per tutta la vita. L’anno a Pisa (2008-09) è stato fantastico. Ecco, lì ero in prestito, potevano riscattarmi, ma - anche se avrei voluto restare - non mi hanno trattenuto. A volte quando trovi l’ambiente giusto succede che non vorresti più lasciarlo. Anche ad Avellino sono stato bene e ho lasciato un bel ricordo. Per me era stato un anno di adattamento (2003-04, di proprietà del Milan), dopo lo Sporting, ma mi sono trovato benissimo. E segnato tanto.

Con Zeman, d’altronde… C’è qualche somiglianza con Sarri?
“Dovrei conoscere e vedere da vicino, così non posso dirlo. Bisognerebbe vedere i metodi di lavoro, l’intensità, tante cose. Da fuori sì, si somigliano molto.

Che Serie A ti aspetti?
“Sarà molto divertente e spero molto competitiva. Sai, anche per le altre squadre, quando per otto anni vince sempre la stessa, c’ è voglia di uscire, di emergere. Il Napoli gioca bene, come si è visto col Barcellona. Sono curioso per l’Inter. Ha preso Conte, che mi ha allenato a Bari, e sta facendo una squadra molto competitiva. Poi anche dal basso, con squadre come Genoa e Cagliari, qualcosa si sta muovendo. Sono molto interessato”