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Dura la vita dell'allenatore. Andrea Pirlo se ne sta accorgendo giorno dopo giorno. In particolare ieri, quando è stato bersagliato dalle critiche dopo il pareggio di sabato sera con il Crotone. Nella testa del nuovo allenatore è chiara la strategia di guardare al futuro: calcio propositivo e spazio ai giovani. Allo Scida la Juve aveva un'età media di 24 anni e 219 giorni, con la conferma Frabotta (classe '99) sulla fascia e la sorpresa Portanova (2000) nel tridente.

INIZIO COL BOTTO - Nella rosa però c'è un altro classe 2000 che sta diventando sempre più un punto fermo della nuova Juve: Dejan Kulusevski non ha sentito minimamente il salto dal Parma alla Juve. "In bianconero non sarà la stessa cosa" diceva qualcuno. La risposta arriva dal campo: gol al debutto con la Sampdoria, prima rete della nuova Juve di Pirlo. Segni del destino. Presente e futuro, quantità e qualità. Personalità soprattutto, con la quale ha convinto l'allenatore a lanciarlo titolare in tre partite su tre nonostante abbia solo 20 anni.

QUALITA' - Pirlo è pazzo di Kulusevski. Stravede per lo svedese e fosse per lui non ne farebbe mai a meno ed è pronto a lanciarlo da titolare anche contro la Dinamo Kiev al debutto in Champions. L'allenatore è stato impressionato in particolare dalla grande duttilità di Dejan, che dal centrocampo in su può giocare in qualsiasi ruolo. Pirlo può sbizzarrirsi a schierarlo ovunque: può fare la mezz'ala o l'esterno, giocare sulla trequarti o da seconda punta. Un regista offensivo in grado di trovare la giocata decisiva da un momento all'altro.

LONTANO DALLA PORTA - Kulusevski è uno dei pochi positivi in questo avvio di stagione. Una vittoria e due pareggi nelle prime tre partite, di cui l'ultimo contro una neopromossa. Qualcosa che non va c'è, ma dopo tre partite Kulu è diventato una certezza dalla quale ripartire. Unica prestazione negativa la trasferta di Roma, quando però Pirlo l'aveva schierato troppo lontano dalla porta e lo svedese ha faticato a entrare in partita. Nessun allarme, perché già contro il Crotone è tornato protagonista servendo Chiesa nell'azione del gol di Morata. Pirlo sta iniziando la dura vita dell'allenatore, ma con un Kulusevski così lo è un po' meno.