Segna, ma non esulta. E' contento, si fa abbracciare, ma non sbotta. La rabbia è forte, la contiene, ma c'è. Il peso è quello di un giocatore da cui ci si aspetta tantissimo, nonostante la giovane età, e che fatica a imporsi. Forse anche più di quanto lui stesso si aspettasse. Allegri non è ancora stato convinto dal talento, pur grande, dello svedese. Non siamo alla fiducia incondizionata nel rapporto, ma a quella da conquistare, passo dopo passo. Nel sacrificio e nell'applicazione prima ancora che nei gol. Quelli, semmai, servono per la fiducia personale. Il tutto mentre si avvicina l'Inter: una di quelle gare in cui risultare decisivo fa la differenza, nel presente e nel futuro, con Allegri che spesso capisce e asseconda i momenti positivi dei suoi giocatori. Entrare e incidere a partita in corso o dall'inizio contro i nerazzurri cambia il giusto, conta solo fare la differenza. A partire dagli allenamenti in vista del Derby d'Italia, di cui potrebbe essere sorpresa.
Intanto, anche il mercato si avvicina e lui è tutt'altro che incedibile. Avendo mercato e poco spazio, potrebbe partire con l'offerta giusta. Anche a gennaio, per agevolare la caccia bianconera agli obiettivi principali, come Aurelien Tchouameni e Dusan Vlahovic. Sta a lui far cambiare totalmente idea alla Juve e farsi rimettere nella lista degli incedibili, indispensabili anche a fronte di cifre importanti.