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Sembra passata una vita, eppure da quell’incornata nell’area bianconera sono trascorsi poco più di dieci mesi. Allora il distacco in classifica tra la prima e la seconda era ridotto a un misero punto, le speranze di scudetto del Napoli più forti che mai e Kalidou Koulibaly esultava all’Allianz Stadium. Dieci mesi più tardi, lo scontro diretto tra i partenopei e la Juventus - stavolta al San Paolo - dirà ben poco sulle possibilità di strappare il titolo ai più forti. Ma la certezza azzurra, oggi come allora, è in un gigante senegalese con il 26 sulla schiena.


L'UOMO PIÙ IMPORTANTE - “Koulibaly è il Cristiano Ronaldo del Napoli”, ha sentenziato Fabio Capello. Paragone con il cinque volte Pallone d’Oro a parte, non vi è dubbio che il centrale arrivato nel 2014 dal Genk rappresenti l’uomo più importante della formazione di Ancelotti, il più affidabile e il più prezioso agli occhi del calciomercato. A lui si affiderà Carletto anche stasera nel match più atteso, sperando che quel numero 0 alla voce “gol stagionali” si trasformi finalmente in 1, ancora contro la Juve. K2 osservato speciale: dai calciatori bianconeri in campo, sì, ma anche dalla dirigenza.


IL SOGNO IMPOSSIBILE - Per una Juve pronta a rinnovare profondamente la propria difesa in estate, Koulibaly rappresenterebbe un innesto perfetto. Ne è convinto da tempo Fabio Paratici, che stima molto il centrale senegalese e lo ritiene ideale per il progetto dei campioni d’Italia, dal punto di vista tecnico e della personalità. Già, ma tra “ideale” e “reale” c’è un ostacolo difficilmente superabile, che porta il nome di Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli farebbe di tutto per non cedere il proprio gioiello alla Juve, andando così a concretizzare un doloroso Higuain-bis. E lo stesso Kalidou, che si è legato agli azzurri fino al 2023, ha manifestato a più riprese la volontà di restare: si sente al centro del progetto, ama la città e uno schiaffo di questa portata non gli attraversa la mente. Certo, le strade del mercato sono infinite e la Juve rimane attenta. Ma, per il momento, il "sogno impossibile" Koulibaly rimane semplicemente un avversario. Forse il più temibile, visto com'è andata dieci mesi fa...