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I due allenatori principali nell'attuale panorama della Premier League, Jurgen Klopp del Liverpool e Pep Guardiola del Manchester City, si sono schierati contro la SuperLega.

Ecco le loro dichiaraziomni pubbliche in merito nelle ultime 24 ore:

KLOPP - "Le persone non sono felici e lo posso capire. Non ho molto in più da dire, io e i giocatori non siamo stati coinvolti in alcun processo decisionale. Mi piace l’aspetto competitivo del calcio, mi piace l’idea che il West Ham possa giocare in Champions League nella prossima stagione. Certo, non lo vorrei perché preferirei che ci andassimo noi, ma mi piace il fatto che abbiano una chance. Non è una situazione facile da spiegare, però una cosa la voglio dire: il Liverpool è molto di più di una serie di decisioni, gli elementi più importanti del calcio sono i tifosi e la loro squadra, e dobbiamo assicurarci che niente si metta in mezzo tra i tifosi e la squadra. Ho 53 anni e il mio obiettivo è sempre stato la Champions. Ad ogni modo, i fatti sono chiari a tutti e ora dobbiamo solo aspettare ulteriori sviluppi".

GUARDIOLA - "Sostengo il mio club. Amo far parte di questa società. Ovviamente però ho anche la mia opinione. Mi piacerebbe che il presidente del comitato spiegasse al mondo come sia stata presa questa decisione. Perché queste 12 squadre sono state selezionate per giocare questa ipotetica competizione in futuro? Perché ad esempio l’Ajax che ha vinto 4 o 5 Champions League non è inclusa? Lo sport non è più sport se non esiste il rapporto tra fatica e risultato. Lo sport non è più sport quando la vittoria è garantita. Non è uno sport quando non importa se perdi. Però anche la Uefa dev'essere chiara perché pensa solo a se stessa nelle decisioni che prende per tutti. Lewandowski non ha giocato contro il Paris Saint-Germain perché si è infortunato in nazionale. La Uefa ha deciso perché le qualificazioni erano affar loro, ma ci ha rimesso il giocatore".