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Sul mercato lo stanno corteggiando tutti: dall’Ajax al Milan, dalla Spal al Chievo, e tutti hanno ricevuto la stessa risposta da parte della Juventus. Un secco “no”. Moise Kean, dalla sua, ha replicato a suo modo nell’unica occasione avuta da titolare in questa stagione: con un gol da rapace d’area di rigore contro il Bologna in Coppa Italia. Re per un giorno al Dall'Ara, con un futuro che tuttavia propone uno scenario differente.

LA POSIZIONE DELLA JUVE - Non è un caso che il primo guizzo di Kean in stagione sia arrivato dopo l’infortunio muscolare di Mario Mandzukic. Perché il classe 2000 resta l’ultima scelta di Max Allegri in un pacchetto di attaccanti che può contare solo su campioni: una volta tornato a disposizione il centravanti croato (“Ci vorranno almeno due settimane”, ha assicurato lo stesso Allegri) gli spazi per Kean torneranno sottili, forse nulli. E allora è logico aspettarsi che Mino Raiola insista fino al termine della finestra di mercato, per trovare una soluzione diversa al proprio assistito. Meglio farlo allenare e crescere accanto a fuoriclasse come CR7 che darlo in prestito: questa la posizione mantenuta fin qui dalla Juve. Eppure, il Kean visto al Dall’Ara non assomiglia proprio a un “ultima ruota del carro”.

@mcarapex