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Le dichiarazioni rilasciate da Biorou Kean a Tuttosport hanno scatenato un grande polverone. Certo anche qualche sonora risata, quasi inevitabile fermandosi al senso della richiesta di un baratto firma-trattori. In realtà dietro questo outing di Kean senior c'è molto, molto di più. C'è tutto un mondo che nell'essere scoperchiato ha suscitato parecchio nervosismo in casa Juve, tirata in mezzo da quel personaggio che in questo biennio di sovraesposizione mediatica di Moise Kean, che ricordiamo ha da poco compiuto 17 anni, era rimasto nascosto anche perché di fatto assente da sempre nella vita del centravanti bianconero. Una situazione che pone la Juve quasi in una posizione anomala di società interlocutrice di una doppia trattativa, prima alleata di Kean senior e poi alleata di Raiola e del resto della famiglia di Moise. Ed anche in questo caso la Juve non esce bene per niente di fronte all'opinione pubblica, troppo poco forte o magari troppo prepotente in questo triangolo strano con l'agente più discusso del momento e degli ultimi anni: quel Mino Raiola ora finito nel mirino della Fifa proprio per l'operazione Pogba.
 
VOLTABANDIERA – Andando con ordine, c'è stato un tempo in cui, secondo Kean senior, la Juve ha avuto bisogno di lui e della sua assenza. Quel tempo che vedeva Raiola punto di riferimento calcistico di Moise, proprio su suggerimento della dirigenza bianconera: ma non trovando una linea comune su come impostare presente e futuro del talentino classe 2000, Raiola ha iniziato a pensare seriamente di portarlo lontano da Torino. C'era l'Arsenal, c'era il Psg, c'era l'Ajax, c'era banalmente un club vicino a Raiola come lo Zwolle. Ma essendo minorenne, la sola firma e la sola presenza di mamma Isabelle non era sufficiente: proprio l'assenza di papà Kean ha fatto il gioco della Juve, che ha potuto così tenere testa alle pretese di Raiola con la serenità di chi sapeva che tanto non sarebbe mai riuscito a portarlo all'estero prima del compimento dei 18 anni di età. Oggi si scopre, stando alle dichiarazioni di Biourou Kean, che si sarebbe trattata però di una complicità ottenuta in cambio di una promessa: quella dei trattori, non mantenuta.
 
IL RETROSCENA – Nel frattempo la Juve con Marotta in prima linea ha saputo gestire Kean nel migliore dei modi, trovando una quadra con Raiola sia in termini di ingaggio che in termini di gestione futura. Tutto a posto dunque, verso una firma rimandata al 1 luglio sul primo contratto triennale che legherà Kean alla Juve fino al 2020. Tutto a posto dunque, in attesa però della firma anche di papà Kean necessaria stante la minore età di Moise. Ma per apporla, c'era una promessa da mantenere a fronte di una richiesta che sarebbe ben maggiore di quella ventilata evidentemente ai tempi del patto non scritto svelato su Tuttosport: ben sette i trattori (o comunque i mezzi agricoli) richiesti, comprese le spese di spedizione in Costa d'Avorio ed un'importante somma in denaro. Una firma che quindi sarebbe potuta valere diverse centinaia di migliaia di euro, per un genitore fin qui assente ma a cui rimane appena un anno per provare a guadagnare qualcosa anche lui dalla ricca carriera pronta a iniziare di Moise. L'outing di Kean senior non è piaciuto affatto dunque, né alla Juve né allo stesso Raiola e nemmeno al resto della famiglia Kean con Moise al centro di una storia che rischia di fargli solo del male. Dalla quale la Juve ne esce male come in tante, troppe occasioni di questo controverso mese di giugno. E ora non è da escludere nemmeno il fatto che questa uscita di papà Kean possa portare ad unire ulteriormente l'asse Juve-Raiola: magari rinunciando alla sua firma, anche se fosse necessario aspettare il 28 febbraio 2018, il giorno del suo diciottesimo compleanno, per completare questo agognato e discusso primo contratto da prof.