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Maurizio Sarri, per sua stessa ammissione, sostiene che lui preferisce non entrare nelle questioni legate al mercato.  E’ sua buona abitudine professionale prendere e accettare quel che gli passa il convento e poi lavorare sul materiale umano che la società gli ha messo a disposizione. Forse non è totalmente vero ma, se le cose dovessero stare davvero a questo modo, il nuovo tecnico della Juventus questa volta farebbe cosa saggia a far sentire la sua voce prima che vengano attuati alcuni progetti relativi al prossimo organico bianconero i quali, se realizzati, potrebbero rischiare di incasinare non poco la sua gestione del lavoro.

Nell’agenda di Paratici, non è un mistero per nessuno, in cima alla lista dei “papabili” stanno i nomi di Zaniolo, Rabiot, Icardi e Chiesa. Nell’elenco a fianco, quello di chi potrebbe eventualmente fare i bagagli, si trovano quelli di Dybala e, eventualmente, di Kean. Ragionando alla luce dei fatti viene da dire che l’unico giocatore sul quale la Juventus dovrebbe puntare e fare di tutto per portarlo a casa è certamente Federico Chiesa. Il figlio d’arte, attualmente alla Fiorentina, anche con la maglia degli azzurrini ha saputo dimostrare di poter essere l’elemento necessario e quasi indispensabile per dare un senso totalmente compiuto all’attacco bianconero e per giocare il ruolo di prezioso valore aggiunto al già cospicuo tesoro rappresentato da Ronaldo.

Sugli altri componenti del gruppo di giovani che Paratici sta valutando le perplessità non sono poche e non per questioni tecniche. Tutti ragazzi molto bravi con il pallone tra i piedi, ma segnati da problemi comportamentali e da “compagnie” non proprio il linea con il modello del professionismo richiesto al calciatore il quale, oggi, ha l’obbligo di essere quasi “scientifico”. Il caso più eclatante è quello della coppia, al momento non societariamente ancora congiunta, Kean-Zaniolo. 

La “sospensione” alla quale Di Biagio ha fatto ricorso per dare loro una lezione etica è soltanto l’ultimo atto di una fila di “marachelle” rivelatrici di una certa immaturità dei due ragazzi che potrebbe rappresentare un problema per Sarri e un danno per la Juventus, oltreché per loro stessi. I due sono amici, troppo amici e quando possono fanno coppia fissa per scatenare tutto il loro ardire giovanile in “commedie” che nulla hanno a che vedere con la professione. In particolare Kean sembra essere vocato a quegli atteggiamenti che, nel tempo, hanno impedito all’astro nascente Balotelli di brillare come una vera stella. Da solo Kean, forse, potrebbe ancora essere ammorbidito ed educato. Mettergli accanto il suo compagno di giochi vorrebbe dire accendere la miccia di una pericolosa bomba.

Per quel che riguarda Icardi e Rabiot il discorso è più o meno identico seppure regolato da motivazioni differenti. Entrambi i giocatori in questione certamente bravi ma non fondamentali, sono ancorati senza possibilità di fuga a due donne le quali hanno deciso di inventarsi manager del proprio compagno e del proprio figlio condizionandone radicalmente scelte, atteggiamenti e pretese. Ingaggiare Icardi vorrebbe dire caricarsi sulle spalle anche la figura di Wanda. Acquistare Rabiot significherebbe dover fare i conti con la dark lady Veronique. Ragionevolmente sarebbe meglio fare un passo indietro e trattenere Dybala. Lui cambia fidanzata spesso, è vero, ma rispetto al suo lavoro ragiona con la sua testa.