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Il momento è arrivato. Quello in cui la Juve, per ora, si gioca tutto. Domani sarà tempo di verdetti, allo Stadium arriva l'Ajax che in condizioni normali non darebbe troppe preoccupazioni ai bianconeri, solo che queste condizioni normali non ci sono: il motivo è in quella serie infinita di infortunati o acciaccati. Il momento è arrivato, nella speranza che ce ne possano essere ancora altri in stagione fino alla finalissima di Champions a Madrid. E in una Juve incerottata, uno dei grandi temi di discussione è legato a quello che è in questo momento l'uomo del momento: Moise Kean. Rimasto in panchina ad Amsterdam, praticamente sempre a segno quando schierato in questo periodo. Giusto puntare su di lui o no?

PERCHE' SI' – Il partito del “sì” è quello in questi giorni più nutrito. Ma in questo partito per ora – per ora – non si è ancora iscritto Max Allegri. Tocca la palla e la butta in rete, se non alla prima occasione a quella dopo. Reattivo anche nel finale con l'Atletico Madrid, senza paura si è gettato in profondità sfiorando lui il gol del 3-0 prima del rigore di Ronaldo. Sta bene, corre, ha entusiasmo e faccia tosta. È imprevedibile e punta sempre la profondità. È in questa fase proprio tutto quello che non è Mario Mandzukic, ha in questa fase proprio tutto quello che non ha Mario Mandzukic. Certo, forse a partita in corso potrebbe aiutare la Juve a cambiare marcia, ma anche partendo da titolare non ha mai tradito. Serve coraggio, serve spensieratezza, forse a questo punto serve proprio Kean. E poi ci sono periodi in cui bisogna lasciarsi trasportare dal campo, quello dice che ora Kean è il più in forma: ecco perché sì, deve giocare.

PERCHE' NO – Non tutte le partite sono uguali, non tutte le competizioni sono uguali. Un conto è stupire tutti e trovare gol con continuità in un campionato dove la Juve è semplicemente troppo più forte di qualunque altra squadra. Un conto è la Champions League in una partita da dentro o fuori. Un conto è mettersi al centro di un gruppo che prova a trascinarti, un contro è giocare al fianco di Cristiano Ronaldo attorno al quale ruota tutto. Un dettaglio non trascurabile questo: Kean ha già giocato con tutti i compagni di reparto, tranne CR7. Che al contrario si esprime al massimo delle proprie potenzialità al fianco di Mandzukic, come ha detto e ribadito Allegri in ogni circostanza. E Kean, il lavoro di Mandzukic, non lo può ancora fare, almeno non come Mandzukic. Che magari non segna da mesi, ma sa esattamente cosa serve a questi livelli in queste partite. Ecco perché no, non è ancora il momento di Kean.