commenta
Dio ispirò a Mosè 10 comandamenti, da scolpire sulla tavola di pietra, ad imperituro patto tra Lui ed il suo popolo. E' probabile che la “trasmissione” tra il Divino ed il patriarca si sia interrotta bruscamente e che l'ultima delle norme sia andata a farsi friggere sotto il sole del Sinai. Pare infatti che ci sia ancora un comandamento da aggiungere come postilla o corollario. Veramente potrebbe anche darsi il caso che la mania di Mosè di scrivere largo non abbia più potuto riservare lo spazio sufficiente e necessario ad uno scritto breve breve, concettuale come pochi, stringato e tagliente.

L'undicesimo comandamento recita: “Fatti i... fatti tuoi”. E' fuori di dubbio che ci fosse, poiché esiste l'invito a non rubare, a non uccidere, a non buttare lo sguardo nel decoltè della moglie del tuo amico, ma non c'è il peggio del peggio: non invidiare. E come non si può invidiare se non facendosi gli affari degli altri? Atteggiamento pericoloso e quasi sempre autolesionistico. Lo sanno bene gli autori di uno degli hashtag più demenziali del nuovo secolo. Quel #JUVEOUT che campeggiava un po' di tempo fa nelle bacheche degli antijuventini, guidati dagli interisti verso una crociata che ha delle similitudini con la seconda maglia che ricorda lo stemma di Milano. Demenziale, come pensare che il calcio italiano possa fare a meno della Juve. Demenziale come il fatturato della serie B che superava quello della “A”, nell'Annus Horribilis. Pericoloso contravvenire all'undicesima norma. Si rischia la vendetta del Cielo, perché lassù ti perdonano le scappatelle, ti perdonano i momenti di ira, ti perdonano le debolezze e le leggerezze. Ma ti stangano se invidi il prossimo e ne sparli, solo per incapacità tua.

La prova? Da quando #JUVEOUT è comparso, l'Inter ha fatto 1 punto. Col Sassuolo, a San Siro, dominata dai neroverdi ed indenne per distrazione del Paradiso. Poi, la notte della disperazione si è calata sulla squadra e sulla tifoseria. #JUVEOUT un par di ciufoli. Out Icardi, out Spalletti, out (of the brain!) Marotta che si sta chiedendo…, out lo schiacciatore cinese, che non è un campione di volley, ma solo il presidente “ragazzino” che intenderebbe schiacciare tutti i nemici. Hanno già provato, riuscendoci, a mettere fuori dai giochi Madama, una volta. Hanno vinto per mancanza di avversari per qualche anno. Hanno pensato che fosse tutto facile, come la loro voglia di vincere contro nessuno e non hanno programmato. Si sono limitati a raccogliere qualche grumo di carne che affiorava in superficie.

Ora che le cose si sono sistemate e che la realtà nuda e cruda accusa con la sua evidenza quale sia stato l'orrendo delitto di Calciopoli, di fronte allo strapotere rincorso con costanza e capacità imprenditoriale, si assiste al parto ignobile di un misero hashtag. Nulla più, mentre 1 punto in 3 partite sbeffeggia la fuffaglia che per pareggiare col Sassuolo manda avanti i bambini, con tanti infiltrati juventini: la loro ossessione, presente, anche a porte chiuse. Siamo qua, non scappiamo, semmai una qualche volta volessero peccare contro il comandamento n° 11. Vorrà dire che la conseguenza sarà l'esclusione dalla Champions e con l'Atalanta di questi tempi non è detta l'ultima parola. Questione tra nerazzurri e se c'è un peccato che non frequento con assiduità è proprio quello non scritto. Invidiare chi? Anche volendo, davanti non ho alcuno. Non posso invidiare il sole e nessuno mi fa ombra.