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Weah spostato sulla linea di difesa con Cambiaso davanti in una sorta di tridente, poi a fare il terzino passa McKennie, Yildiz che viene messo a fare la mezzala e Chiesa che esce dal campo. Accenni di tre punte, ma sempre con timidezza, senza mai osare veramente. E Charly Alcaraz? In panchina a osservare la sconfitta. Scelte discutibili, scelte che sicuramente non hanno pagato. Scelte che, soprattutto, dimostrano una cosa: grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione è tutt’altro che eccellente.
 
Massimiliano Allegri non incide dalla panchina, come altre volte ha fatto, anzi. Le decisioni, non pagano e penalizzano la Juventus. Ma partiamo dall’inizio e dalla scelta di schierare Alex Sandro dal primo minuto, al posto di Daniele Rugani. Su quest’ultimo, l’ha sempre difeso e detto che è un giocatore affidabile, la verità è che per il tecnico è l’ultimo difensore nelle gerarchie. Per Allegri, se c’è Alex Sandro gioca lui e non Rugani. E no, non ha funzionato.
 
Così come non hanno funzionato i cambi in corsa, i tentativi di rimescolare le carte che, invece, hanno rimescolato le idee nella testa dei giocatori. Si dice che nel calcio moderno i moduli siano solo numeri, che conti l’occupazione degli spazi e come ci si muove. Tutto vero ma, certo, un po’ di ordine in più avrebbe aiutato.