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    Pilastri e chiarezza: Tudor sta già costruendo la Juventus del futuro

    Pilastri e chiarezza: Tudor sta già costruendo la Juventus del futuro

    • Stefano Barollo
    Nel vortice della stagione della Juventus, ciò che è mancato più spesso è stata la certezza. O meglio, le certezze. Nella rivoluzione che doveva consegnare nuove basi e altrettanti spunti su cui fondare una nuova Juve, è caduto (quasi) tutto, a partire dall'allenatore: Thiago Motta non è riuscito a dare un'identità forte a questa squadra, finendo per essere travolto dal crollo finale.

    E se da un lato è stata un'annata in cui si è parlato più volte di ricostruire, l'arrivo di Tudor ha rappresentato la vera ripartenza, la nascita di un'idea e un progetto ancora diverso. Il primo obiettivo era ricucire l'ambiente, totalmente strappato e disgiunto dopo le ultime due gare di Thiago Motta. Ciò che ha fatto (e sta facendo) la differenza, però, è la capacità di Tudor di essere chiaro e fermo, con idee semplici ma forti.

    I concetti dell'allenatore sono importanti, e puntano a creare quell'identità vera che non si è riusciti a vedere in questa stagione. Ma non solo. L'obiettivo del croato, proprio per questo, guarda più avanti della fine del campionato: al di là della sua posizione nella prossima annata, Tudor sta già gettando le basi per la prossima Juve.
     

    I pilastri della Juventus, non solo nel presente



    Per vincere non basta l'identità, serve lavorare. Dalla prima conferenza fino alla gara contro il Lecce (e anche nei giorni successivi), Tudor ha fissato questo messaggio e lo sta trasformando nel vero e proprio mantra della Juventus. I frutti iniziano già a vedersi: chi ha fatto spesso fatica, ora sembra aver trovato la marcia per salvare (o almeno, provarci) la propria stagione, vedi Koopmeiners e Nico Gonzalez.

    Tudor, però, ha riportato la stabilità che era mancata a Thiago Motta: il croato non ha certo nascosto di avere dei punti fermi in questa rosa, molti dei quali possono esserlo anche nella prossima stagione, con o senza di lui. Di Gregorio è tornato regolarmente in porta, Kalulu ha preso ancora una volta in mano la difesa e lo stesso ha fatto Locatelli a centrocampo, aiutato da Khéphrén Thuram.

    Tante certezze ritrovate, non nuove. Ma il lavoro di Tudor verso il futuro passa anche da altre decisioni, ugualmente forti ma differenti.
     

    Da Vlahovic a Conceicao, il futuro è alla Juventus?



    Nonostante sia uno dei giocatori su cui Tudor punta di più, proprio Dusan Vlahovic è uno dei simboli dell'incertezza bianconera. Il serbo è il più pagato in squadra, e il discorso rinnovo è ormai bloccato da tempo: DV9 potrebbe lasciare Torino nella prossima estate, e dunque la sua permanenza è tutt'altro che scontata.

    Proprio come lui, anche il compagno di reparto Kolo Muani non ha certezza di rimanere: al contrario di Vlahovic, però, il francese non ha ancora avuto un'occasione da titolare con Tudor. Le decisioni del croato, dunque, raccontano tanto dei possibili futuri in casa Juventus: se da un lato ci sono le certezze Kalulu, Locatelli e Di Gregorio, dall'altro troviamo i dubbi con i due attaccanti, Conceicao, Renato Veiga e tanti altri.

    Sarà questa la Juventus del futuro? Naturalmente, adesso, è presto per dirlo, e il mercato potrà senza dubbio cambiare le carte in tavola. Nel frattempo, le idee di Tudor stanno tracciando una prima linea.



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