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Pacato, gentile, competente e mai sopra le righe: sono le caratteristiche che chi ha seguito il calcio negli ultimi anni ha imparato ad apprezzare dell’Aldo Serena commentatore.
 
Qualche passo indietro e torniamo al campo: un bomber di razza con il ghiaccio nelle vene. Aldo Serena è stato uno degli attaccanti più apprezzati del calcio italiano negli anni ’80. Ed è stato l’”uomo dei derby” per aver giocato quello di Milano e quello di Torino con entrambe le maglie.
 
E in avvicinamento al Derby della Mole di questa sera, abbiamo ascoltato il suo parere sul momento di Torino e Juventus.


 

Torino-Juventus, l’intervista a Aldo Serena

 
 
Come si racconta il Derby della Mole, quali particolarità ha?
 
“Io ho vissuto quelli degli anni ’80, quando il Toro era una squadra di alto livello e quindi poteva competere con la Juventus e qualche volta vinceva. Poi le cose si sono modificate tanto e adesso la differenza è molto più ampia. Per il Torino è un obiettivo stagionale e per i tifosi granata è un appuntamento fondamentale della stagione. Per quanto riguarda i tifosi della Juventus è una partita difficile ma non ha quel carico di tensione ed emotività feroce che c’è dall’altra parte. In campo, per quelli che ho giocato io, erano derby combattuti anche dal punto di vista fisico. Con intensità, al limite del regolamento”.
 
Qual è il primo episodio che le viene in mente pensando al Derby di Torino?
 
“Il primo derby l’ho giocato con la maglia del Torino e ho fatto gol all’89’ e abbiamo vinto 2-1. Poi l’anno dopo sono andato dall’altra parte e al primo derby c’era lo stadio contro di me: venivano urlati slogan offensivi e avevo solo la Filadelfia a proteggermi e darmi coraggio. Il caso ha voluto che facessi gol proprio sotto la Maratona, un “gollonzo” ma liberatorio per me in quel momento”.
 
E a questo derby, chi arriva meglio?
 
“La Juventus ha una qualità superiore, è in un momento di crescita soprattutto in alcuni giocatori. Si veda Vlahovic che si è ritrovato in maniera superlativa, ha preso le redini dell’attacco bianconero dopo qualche situazione controversa dovuta all’età, dovuta alla maglia numero 9 bianconera che pesa tanto. Adesso ha trovato la giusta dimensione, è in grande condizione ed è il punto di riferimento della Juventus. Per quel che riguarda il Torino, ha alcune manchevolezze ma è una squadra che con Juric richiama il carattere Toro. Una squadra d’assalto, che corre, che lotta, che magari ha qualche deficit tecnico ma ha lo spirito granata”.
 
Rivede un Aldo Serena in uno dei protagonisti che saranno in campo?
 
“Non tanto. Ero un giocatore che sapeva fare bene alcune cose e male altre. Gli attaccanti Zapata e Vlahovic per certi aspetti, giocando nella porzione centrale, essendo forti e avendo fisico, hanno caratteristiche diverse ma tra i due possono esserci assonanze”.
 
Nell’ambiente Juventus, questo è il momento in cui si parla di Massimiliano Allegri e del suo futuro. Cosa ne pensa?
 
Penso che Allegri abbia fatto benissimo alla Juventus, abbia scritto una pagina importante di una società gloriosa vincendo tanti scudetti e arrivando due volte in finale di Champions. Sembra – pensando anche alle parole del dottor Elkann -, sia il momento del rinnovamento e di ripartire con altri concetti. Quando si dicono certe cose mi sembra che la guida tecnica vada accompagnata a quei princìpi che sono stati esplicitati in questi giorni. Penso che Allegri abbia fatto cose importanti e che abbia la possibilità di realizzarsi in altre situazioni perché è un grande gestore, abituato a lavorare con i grandi campioni e credo che la sua carriera potrà realizzarsi anche da altre parti. Mi pare di capire che il momento sia quello”.
 
E chi potrebbe fare bene sulla panchina della Juventus, per un eventuale post Allegri?
 
Thiago Motta è sulla bocca di tutti. Conte conosce tutte le pieghe del mondo Juve e avrebbe facilità ad inserirsi. Quando negli anni 70’-80’ c’era presidente Boniperti, poteva capitare ed è capitata la sorpresa. Trapattoni aveva 36 anni quando gli è stata data la guida della Juventus. E quindi, un allenatore che mi piace molto è Gilardino e mi pare abbia proprio lo stile Juventus”.
 

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