8
Una Juventus a due volti, di nuovo, dopo la partita contro la Fiorentina, si ripete il copione nel derby. Solo che questa volta, il gol non è arrivato e così neanche la vittoria. Finisce 0-0 allo stadio Olimpico. Un pareggio che lascia sensazioni contrastanti, positive nella prima parte di gara, decisamente meno nella ripresa. C'è una domanda che allora è inevitabile. Cosa succede nello spogliatoio?

La Juventus propositiva, con movimenti continui, occasioni importanti e zero rischi in difesa, è durata 45 minuti. Quella che rientra dagli spogliatoi, sembra un'altra squadra. Perde l'intensità, le giocate e il coraggio ed è costretta, come contro la Fiorentina, a dover chiedere una mano a Szczesny per evitare il "dramma" sportivo. Una conclusione di Yildiz, qualche contropiede gettato al vento e nient'altro. 

E' una questione fisica? Sarebbe inconcepibile se fosse così visto che ha potuto preparare la partita senza impegni settimanali. E' una questione mentale? Sarebbe altrettanto grave, soprattutto perché il momento peggiore in casa bianconera è passato e le due vittorie consecutive avrebbero dovuto liberare la testa dei giocatori.

In ogni caso, la Juve si conferma quello che è. Una squadra con la coperta corta, che può fare uno dei migliori primi tempi stagionali e poi, dopo 15 minuti dentro gli spogliatoi, essere quasi contenta al triplice fischio che la partita sia finita.