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Alla vigilia del match tra Juventus e Stoccarda, valido per la prima fase della UEFA Champions League, è Mattia Perin, secondo portiere bianconero e domani titolare per l'assenza di Di Gregorio, a presentarsi in conferenza stampa.

Perin, uno dei leader silenziosi dello spogliatoio, è pronto a condividere le sue impressioni sull’importante sfida europea, soffermandosi su aspetti tecnici, tattici e sulla situazione interna del gruppo bianconero.


La conferenza stampa di Perin pre Juventus-Stoccarda


STOCCARDA - "Clima spogliatoio? Tanto entusiasmo, ma c'è sempre. Stiamo sviluppando questa capacità di non farci suggestionare, ma trovare stimoli ed entusiasmo. Questo è quello che ci aggrada di più. La voglia e la bellezza dello stare insieme. Grande entusiasmo, energia, cerchiamo di metterla nelle partite". 

INIZIO DI STAGIONE - "Benissimo, sono molto felice. Stiamo costruendo qualcosa di nuovo, nuova filosofia. Cerco di portare esperienza, entusiasmo e passione, anche per quello che mi riguarda". 

DOVE ARRIVARE - "Lo scopriremo solo vivendo. Ci piace stare nel presente, lo spazio dove ognuno può dare il meglio. Poi più puoi dare qualcosa, più puoi alzare i tuoi sogni. Il presente dice Stoccarda. La nostra testa è sulla partita di domani, è molto difficile. Ha una filosofia che condivido. Sarà difficile. E' importante per il nostro percorso. Possiamo mettere un altro mattoncino". 

FUTURO - "Parliamo di un rinnovo di contratto. Nel prossimo futuro vedremo. C'è voglia di continuare e sono felice. Nei prossimi giorni ci sono novità".

DI GREGORIO - "Condivido quanto detto dal mister. Non mi sento un secondo portiere, non mi ci fanno sentire loro. Un co-titolare. Il mister fa delle scelte. C'è chi gioca di più e chi meno. Dobbiamo metterli in difficoltà, sapendo che siamo pronti a scendere in campo. Siamo 23 possibili titolari. Credo sia la direzione del calcio in futuro. Si gioca molto? Probabilmente è vero. Se si hanno delle rose di 23 giocatori dove c'è competizione, voglia di migliorarsi, magari un giocatore non dovrà fare 50-60 partite, ma 35-40 e un altro 20. Si può andare avanti così. Michele? Come Carlo, che conosco da tanto tempo, anche con Di Gregorio stiamo costruendo un rapporto ottimo. E' un portiere forte. Ci spingiamo a migliorarci. C'è una sana competizione. Quando ti svegli e non vedi l'ora di arrivare al campo perché sai che c'è competizione col compagno, ma che è limpida, trasparente, è una delle cose per cui si gioca a calcio".

GIOCARE COI PIEDI - "Tecnicamente non si smette mai di migliorare. Se hai voglia puoi migliorare finché schiena e gambe ti sorreggono. Ci piace migliorare continuamente, non si smette mai. Ci sentiamo molto coinvolti, dipende anche dai compagni. L'ha portato il mister. La voglia di farsi dare la palla, dare più opzioni possibili. Il modo più semplice per mettere in risalto il portiere. Se dai disponibilità, diventa più facile uscire dalle pressioni avversarie e mette in difficoltà il portiere". DOPO LE VITTORIE - "Soprattutto quella di Lipsia ha iniziato lo standard, dove arrivare. Ci ha dato consapevolezza che non avevamo raggiunto. Ognuno di noi può alzare sempre più il livello, per obiettivi che ci prefissiamo man mano. Quando siamo connessi e creiamo una sinergia che percepisci, c'è energia pazzesca. Vuoi quel flusso di energia, che diventi un'abitudine. Lavorando come stiamo lavorando, e anche conosciamo e interagendo con i compagni, alzando il livello delle prestazioni, possiamo alzare il rendimento. Ma dipende da noi".

NUOVA FILOSOFIA - "Dovresti parlare col mister. Non è solo attaccare, ma difendere. Il portiere primo attaccante, l'attaccante primo difensore. Ma è anche uno stato mentale, quello che stiamo costruendo è uno stato mentale, un atteggiamento che si sviluppa con l'attitudine, con la conoscenza di se stessi. Sapendo quando si deve andare oltre e quando si può decelerare per tutelare il proprio fisico. Stiamo cercando di costruire una cosa nuova. Il mister e lo staff stanno cercando di semplificare, aiutarci, abbreviando i tempi di questa filosofia".

STIMOLI - "A me personalmente, quando avevo 6-7 anni, sognavo di giocare la Champions. Se avessi potuto esprimere un desiderio, volevo giocare 1 partita di Champions. Crescendo le ambizioni cambiano, trovi le ambizioni poi per migliorarti. E' il massimo per un calciatore, se non trovi stimoli qui, dove puoi trovarli. E' l'energia che cambia. La Serie A è spettacolare, però personalmente la Champions mi accende qualcosa dentro, ricorda il Mattia bambino che sognava di giocarla".

RECORD DIFENSIVO - "Il segreto? Credo debba esserci la partecipazione di tutti. I primi difensori sono gli attaccanti. Ed è una questione di atteggiamento e attitudine. Tutti lottano, combattono, si danno una mano per non prendere gol, diventa pure quello uno stato mentale. In questo inizio di stagione lo stiamo facendo bene, dobbiamo coltivare questo atteggiamento. A prescindere dalla mentalità, la qualità di tutti i miei compagni, mi sento protetto da questo. Stiamo costruendo una mentalità solida. Ci sono ancora tanti margini". 

STUDI COMUNICATIVI - "Fortunatamente leggo tanto, e leggere tanti libri... Grazie per averlo notato. Non ho fatto studi particolari, ho il diploma. Faccio tanti ritiri, leggo tanto e mi aiuta".

ASPETTO MENTALE - "Potenziale massimo è molto alto. E' il bello dell'essere una squadra, di un giocatore, quando ne sei consapevole devi cercare di arrivare lì. Accettarlo e lavorarci. Aspetto mentale è fondamentale, in tutti gli ambiti. Fa l'80% di una persona. Soprattutto nel calcio, ma ovunque. Anche nel vostro. Tutto quello che facciamo, dove possiamo fare la differenza, anche per aiutare le persone... Abbiamo la possibilità di essere ascoltati da tante persone, curando gli aspetti mentali possiamo superare le difficoltà con più facilità".
 


Di cosa parla Perin


Uno dei temi centrali è stato naturalmente la preparazione della Juventus in vista del confronto con lo Stoccarda. Perin, che conosce bene la mentalità vincente del club, si sofferma sull’importanza di affrontare questa partita con la giusta concentrazione, specialmente in un periodo denso di impegni tra campionato e Champions. Saranno fondamentali l'approccio mentale e la gestione delle energie, aspetti in cui Perin, con la sua esperienza, è un riferimento importante per i compagni.