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Alla seconda scossa di terremoto è venuto giù tutto. La prima, a Udine, aveva provocato danni non serissimi, ma già significativi. Ieri, a Torino contro l’Empoli, la botta è stata violenta e il Palazzo è crollato. Nel frattempo, Cristiano Ronaldo che probabilmente aveva fiutato il pericolo ha fatto i bagagli e si è dato alla fuga. Avrebbe dovuto essere il momento della riscossa e della verità per la Juventus la quale si era liberata da quella che sembrava essere diventata una dipendenza quasi tossica per il gruppo. La realtà, disastrosa, è esattamente il contrario di ciò che si poteva immaginare.

Basiti e senza parole. Così i tifosi e anche la critica. Complicato e persino impossibile, al momento, trovare i termini corretti e adeguati con i quali tentare di fornire una spiegazione perlomeno plausibile al disastro che ha già allontanato la Juventus dalla vetta della classifica. “Ronaldo se ne è andato, la vita continua e la squadra resta” erano state le parole con le quali Massimiliano Allegri aveva liquidato, senza rimpianti, la questione legata al campione portoghese transfuga. E’ vero. La Juve è rimasta. Ma quale?

Un portiere che, comunque, mette i brividi. Un centrocampo talmente bislacco il cui comportamento pregiudica seriamente il lavoro della difesa e quello degli attaccanti. Dybala il quale, per caratteristiche anche fisiche, non può cantare e portare la croce contemporaneamente. Chiesa è il solo a fare ciò che deve e può, ma pare un predicatore nel deserto. L’arrivo di Kean non risolverà, da solo, il problema del gol e anche il possibile ritorno di Pjanic tanto invocato da Allegri ha il classico sapore del brodo di dado. Ecco perché siamo senza parole. E il 12 settembre la Juventus andrà a vedersela con un Napoli che l’attende per regolare parecchi conticini in sospeso.

Meglio non pensare. Voltare la faccia dall’altra e fare finta di niente. Magari, addirittura, che non esista il pallone e che si possa trovare consolazione in altri sport. Come le Paralimpiadi in scena a Tokyo dove ieri una ragazza senza mani ha agguantato una medaglia d’oro per poi portarsela all’altezza del cuore. Dove quella stessa ragazza, senza gambe, ha trovato la forza di alzarsi dalla carrozzina e di volare tra le braccia del presidente Pancalli. Lei, Bebe Vio. La più bella ragazza del mondo. Mentre una Vecchia Signora si sta chiedendo come fare per uscire da sotto le macerie.