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  • Comenencia al BN: 'Faremo il nostro meglio per andare in Serie B. Juventus è orgoglio e famiglia'

    Comenencia al BN: 'Faremo il nostro meglio per andare in Serie B. Juventus è orgoglio e famiglia'

    • Marco Amato, inviato a Vinovo
      Marco Amato, inviato a Vinovo
    Il ritorno in piena notte da Benevento ma no, una notte insonne non confonde dimensione onirica e realtà. Troppo concreta quella vittoria per 5-1 al primo turno dei playoff, troppo grande l'emozione della Juventus Next Gen che, in questa stagione, ha compiuto una sorta di "miracolo".

    E no, non sono parole nostre. Citiamo Livano Comenencia che abbiamo avuto la fortuna di intervistare dopo l'impresa di Benevento. E allora, parola a uno dei grandi protagonisti.
     

    L'intervista


    Livano, fammi cominciare dalla fine. Com’è l’umore nello spogliatoio e il tuo dopo la grande vittoria di Benevento?
     
    Sì, dopo la grande vittoria tutti erano felici naturalmente. Tutti urlavano e andiamo al prossimo turno. Ma dobbiamo restare concentrati e motivarci per la prossima partita. Ora ci stiamo preparando per la prossima partita contro il Crotone.


     
     
    Quanto potete andare lontano?
     
    Non lo so ancora ma spero il più lontano possibile. Cercheremo di fare il nostro meglio per andare in Serie B.
     
     
    Ti ricordi il momento in cui è arrivata la chiamata della Juventus?
     
    Non lo sapevo ma poi il mio agente e mio padre mi hanno chiamato e mi hanno detto che la Juventus era interessata ed ero come scioccato perché è un grande club in Europa, è stato molto bello. Non vedevo l’ora di giocare con questa bellissima maglietta. Ora sono qui e sono ancora felice.
     
     
    E oggi cosa significa per te la Juventus?
     
    Juventus significa orgoglio. Juventus significa credere e per me è come una famiglia. Tutti mi hanno aiutato quando sono arrivato perché non sapevo niente. E' stato dall'inizio e è ancora così.
     
     
    Cosa ti ha colpito di più?
     
    La cultura mi ha colpito molto. È molto diversa dall'Olanda. Come si vive qui. Il calcio è molto diverso. Tutti conoscono il calcio italiano è difficile, tattico.
     
     
    Ti piace l'Italia?
     
    Sì, mi piace molto. Mi piace molto il cibo.
     
     
    Il tuo cibo preferito?
     
    La pasta con i gamberi.
     
     
    Quali sono le sfide di giocare in una seconda squadra?
     
    La mia sfida è essere il migliore per andare in prima squadra. Mi sto ancora allenando per questo. Faccio il mio meglio per andare in prima squadra.
     
     
    Dal fondo della classifica ai playoff. Qual è stato il segreto?
     
    Penso che il segreto sia lo stesso dell’anno scorso. Quello che mister Brambilla ha fatto è stato eccellente come l'anno scorso. Era il mio allenatore. E' tornato con le stesse tattiche. Sapevo già cosa voleva da me.
     
     
    Mister Brambilla ti chiede qualcosa in particolare?
     
    Quando è tornato abbiamo parlato. E' come se credessimo uno nell’altro. Non si aspettava altro da me che non fare il mio meglio e continuo a fare ciò che devo fare.
     
     
    Qual è stato il momento più duro della stagione?
     
    Il momento più difficile è stato all'inizio della stagione. Abbiamo perso quasi tutte le partite. Ma dopo questo è stato quasi un miracolo. Le abbiamo vinte quasi tutte. Siamo motivati e non ci siamo mai arresi, questo è l’importante. Crederci, crederci!
     
     
    Qual è il livello della Serie C e del girone C che avete affrontato?
     
    Il livello della Serie C è alto, è forte. Il girone C è differente, credo sia più ruvido. Ma è bello avere questa esperienza.
     
     
     
    Come affrontate le lunghe trasferte?
     
    Sì, con i voli ovviamente ti stanchi ogni volta; torni tardi o ti devi svegliare presto la mattina. Per il recupero parliamo con il fisioterapista, poi si fanno i massaggi. Ci si aiuta uno con l’altro e poi pronti a giocare. Andiamo in acqua fredda. In palestra dove si lavora sulla muscolatura. Questo è quello che fanno i grandi sportivi.
     
     
     
    Cosa cambia negli allenamenti in prima squadra e chi ti ha impressionato?
     
     
    Cambia perché porto me stesso ad un livello più alto. Chi mi ha impressionato? McKennie che è anche un buon amico, è simpatico. E poi i miei vecchi compagni: Mbangula, Rouhi, mi ha impressionato il livello che hanno raggiunto.
     
    Come valuti la tua stagione?
     
    Questa stagione sono stato un po' sotto il mio livello. Penso che avrei potuto fare meglio. Penso che i miei cross devono essere migliori e negli ultimi 20 metri devo fare di più.
     
     
    Quali sono i tuoi idoli?
     
    I miei idoli sono Messi. Mi piace guardare Messi. Ronaldinho, Marcelo. Carlos Alberto. Mi piacciono questi giocatori, sono tecnicamente forti.
     
     
    Qual è il tuo sogno nel cassetto?
     
    Il mio sogno nel cassetto è di giocare nella prima squadra della Juventus. Voglio giocare al livello più alto.
     
     
    Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?
     
    Mi piace passare del tempo con la mia famiglia. Andare a giocare a bowling o a mangiare in un ristorante. Andare in città o in un parco. E rilassarmi. Ora vivo con mia madre, se la mia famiglia vuole venire, può venire ogni volta che vuole.
     
     
    E ti piace la città di Torino?
     
    Sì, mi piace.
     
     
    Se non fossi diventato un calciatore, cosa avresti voluto fare?
     
    Bella domanda. Penso che avrei avviato una mia attività, sempre nel calcio, per allenare altri calciatori. Una scuola di calcio.
     
     
    Si ringrazia Livano Comenencia e l’ufficio stampa di Juventus per la disponibilità.
     

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