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    Juventus, meriti di giocarti tutto in 90 minuti

    Juventus, meriti di giocarti tutto in 90 minuti

    • Cristiano Corbo
      Cristiano Corbo
    Tutto in novanta minuti, così come la Juventus merita. Tutto in una partita, perché è anche giusto ridursi a questo e a nient'altro. In una stagione in cui le prove da maturità da superare sono state tante, e diverse sono state fallite, non c'è altro modo per affrontare questa stagione, per darle un senso. Compiuto ed efficace. Vero. Concreto. 

    A Venezia la Juve si fa o si muore, e come quello garibaldino il popolo bianconero va incontro all'unità: senza la grande Europa si farebbe una fatica bestiale a ripartire, l'anno prossimo sarebbe inevitabilmente un anno zero, e dall'anno zero quali ambizioni puoi tirare fuori? Quali situazioni puoi invece attirare? Antonio Conte verrebbe lo stesso? Probabilmente sì, e più per amore che per ambizione, ma mettendo immediatamente le mani avanti su quello che poi potrebbe diventare la Juventus. 

    In questo pazzo campionato, in cui nessun verdetto può essere deciso se non al minuto 90 dell'ultima giornata, la sensazione generale va però ribadita: non è che la Juve abbia meritato altro. Neanche contro l'Udinese, nemmeno in una partita che avrebbe dovuto soltanto azzannare e si è "accontentata" di vincerla 2-0, con doppio vantaggio nella ripresa, con tutte le difficoltà e la paura di non farcela del primo tempo. 

    Come sempre, la verità si trova sempre nelle parole, e quelle di Tudor sono rivelatrici: "Come si gestisce la settimana? Come quella che è appena passata - dice -, anche togliendo la pressione dalla squadra, inevitabilmente c'è". Ecco, mettiamola così: tra tutte le notizie arrivate dallo Stadium, abbraccio a Vlahovic compreso, l'unica da prendere è la vittoria della Juve in una serata in cui non contava altro. Non era scontato. Ed è tantissimo.

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