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    Juventus, è un mercato da 6: risolte le emergenze, ma i piani erano diversi

    Juventus, è un mercato da 6: risolte le emergenze, ma i piani erano diversi

    Fino all'ultimo. In bilico. A capire. Ad aspettare. A vedere cosa e come fare, ad anticipare il gong che poteva cambiare drasticamente pure il volto della squadra. Oh, alla fine, tutto sommato è andato tutto bene. Il mercato di gennaio più complicato di sempre, Cristiano Giuntoli l'ha vissuto con l'acceleratore pigiato fino alle ultime ore. Non c'era più riposo. 

    Ed è un mercato da 6, praticamente. La sufficienza è regalata da un dato sopra tutti gli altri: bisognava fare quattro colpi e quelli sono arrivati. Cioè: il sostituto di Danilo, che è Alberto Costa; il sostituto di Cabal, ossia Veiga. Poi Kelly per Bremer e Kolo Muani per Milik. E' stato in senso strettissimo un calciomercato di riparazione, e da qui non si scappa. 

    Va via Fagioli per sua espressa richiesta e non è indolore: toglie qualità a una squadra che ne aveva bisogno e che deve confidare nella buona stella di Douglas Luiz. E' finito a Girona Arthur, invece, ma con il rinnovo del prestito. Malus pesante. 

    E a proposito delle formule: è stata un'edizione tappabuchi con solo la metà dei colpi pure futuribili, il primo e l'ultimo, e perché non c'erano alternative. C'è stato poco progetto e forse un pizzico di paura, paura di non farcela. In campo e fuori. 

    Anche questo è il mercato. E lo è soprattutto negli ultimi giorni, quelli a cui la Juve si è inevitabilmente ridotta, provando a riscrivere il suo destino in questa stagione.

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