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  • McKennie: 'Negli Usa per provare a vincere il Mondiale. Che talento Yildiz!'

    McKennie: 'Negli Usa per provare a vincere il Mondiale. Che talento Yildiz!'

    • Marco Amato
    Weston McKennie è protagonista oggi di un'intervista ai canali ufficiali della FIFA, in avvicinamento al Mondiale per Club.
     

    Le parole di McKennie


    IL MONDIALE - È un’opportunità incredibile, soprattutto essendo in America. Penso che sia questo l’aspetto più entusiasmante. Credo che qualsiasi atleta professionista e chiunque sia competitivo abbia l’obiettivo di andare lì e vincere. Quindi, ovviamente, la nostra mentalità è questa: andare lì, dare il massimo nel torneo e cercare di vincere un trofeo. Penso che sia questo l’aspetto più entusiasmante: poter confrontarci contro squadre con cui normalmente non giochiamo.

    RUOLI - Finché gioco, sono felice. Se mi metti come portiere e mi dici che inizio subito, gioco in porta. Almeno sono in campo, voglio solo fare del mio meglio per aiutare la squadra e vincere le partite. Se mi dici che segno due gol ma perdiamo o che segno zero e vinciamo, sono il tipo di ragazzo che accetta lo zero e vinciamo. Quindi non è sicuramente così difficile per me. Penso di capire tutti i ruoli semplicemente giocandoci, o non mi sembra molto difficile capire come si debba giocare in un determinato ruolo: se giochi come terzino sinistro, come terzino destro o come attaccante, capisco cosa devi fare in quei ruoli

    TIFO USA PER LA JUVE - Direi: risposta facile: ci sono due americani in squadra (McKennie e Timothy Weah). Ecco la mia risposta. Semplice. Spero che ci sia una bella atmosfera. Spero che i tifosi vengano a sostenerci. Molti americani vogliono vedere le squadre di club che parteciperanno al torneo, quindi penso che avremo una buona affluenza.

    YILDIZ - Conosco Kenan da quando si allenava con noi da giovane. È un grande talento. Credo che si debba solo lasciarlo crescere a modo suo. Il problema di oggi con i giovani giocatori possono essere i social media. Prima non c’erano i social media. Oggigiorno, ci sono pressioni di ogni tipo, provenienti da ogni dove. Se vuoi diventare un giocatore di alto livello, ti fai carico della pressione, ma molta di questa è una pressione inutile che viene esercitata su una persona. Ma lui se l’è cavata bene. E portare il peso di indossare la maglia numero 10 della Juventus non è una cosa da poco a un’età così giovane, e significa molto, quindi hai pressione, e o la gestisci e cresci, o non la gestisci e non migliori. È una cosa o l’altra. Ma penso che abbia le capacità per maturare anche grazie ad essa.

    GIOCARE CON UNA LEGGENDA JUVE - Probabilmente Davids, Edgar Davids. Sì, lo sceglierei. Non so perché – quando sono arrivato la prima volta, la gente diceva: "Oh, sei come Edgar Davids" e io rispondevo: "Non ci vedo niente di simile", ma sicuramente vorrei giocare con lui. Sarebbe fantastico. Penso che fosse un tipo di giocatore che ha sempre avuto una mentalità al 100% e sento di riconoscermi molto in lui. Quindi lo sceglierei sicuramente.

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