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Paul Pogba torna a far parlare di sé, questa volta nell'ambito delle indagini per il rapimento ed estorsione di cui è stato vittima, orchestrato da una banda, composta anche dal fratello e da amici di infanzia. E sono proprio le dichiarazioni di Mathias a raccontare parte di quando accaduto il 19 marzo 2022. 

Caso Pogba: le dichiarazione di Mathias al gip


“Ero il burattino di tutti”, ha detto al gip incaricato delle indagini sul sequestro nel 2022 di suo fratello Paul. “Sono stato passato da sinistra a destra, mi hanno mentito fin dall’inizio”, ha continuato in un'interrogatorio in cui è apparso, “commosso fino alle lacrime”. E su Paul ha spiegato che spera di “rivederlo più velocemente possibile”. E' quanto emerge dall'interrogatorio del 25 gennaio, di cui l’AFP è venuta a conoscenza oggi. I fatti, come raccontato in precedenza, risalgono al 19 marzo 2022, quando Paul Pogba è stato rapito e derubato nella periferia parigina da due uomini non identificati che hanno provato ad estorcergli 13 milioni di euro. I protagonisti dell'assalto al giocatore della Juventus saranno incriminati a Parigi per estorsione con armi e sequestro di persona da parte di banda organizzata.

Ad oggi, gli indagati negano, sostenendo di essere anche loro “vittime” dei rapinatori e di essere stati aggrediti perché Paul Pogba si era rifiutato di pagare. Intanto, emergono anche i messaggi tra i due accusati del rapimento, identificati come Adama C. e Mamadou M., risalenti a una decina di giorni prima del sequestro, in data 10 marzo 2022: si dicevano di "colpire forte" e si confrontavano sulla cifra da chiedere ("Se chiedi davvero 25 (milioni di euro, ndr) è un quarto della sua fortuna, fratello", oltre a riflettere sulle modalità del sequestro ("Fai le cose per bene, non derubarlo"). I due hanno negato tutto di fronte al Gip.