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Juventus, le ultime su Koopmeiners e McKennie. Se non ce la fanno? Tudor ha due soluzioni
La classifica ora sorride, la squadra è tornata pienamente padrona del proprio destino. E sarà proprio il campo emiliano a dirimere gran parte delle sorti bianconere: dopo il Tardini, ci sarà l'impegno interno contro il Monza, prima dello scontro diretto – potenzialmente decisivo – in casa del Bologna, reduce dal pesante ko con l’Atalanta.
Chi può rientrare
L’aspetto prioritario è arrivarci nelle condizioni migliori, anche per reggere l’inevitabile pressione generata dai 7 punti conquistati nelle ultime tre gare. Una striscia fondamentale. Ecco perché Teun Koopmeiners e Weston McKennie cominceranno la settimana con un lavoro differenziato, seguendo un programma personalizzato pensato per portarli in campo già contro il Parma. Servirà tempo e cautela: i primi giorni di allenamento saranno determinanti per valutarne la reale disponibilità.
Accanto a loro, si segnalano progressi anche per Mbangula e Mattia Perin, entrambi assenti nell’ultima convocazione ma in netta ripresa.
Le soluzioni alternative
Qualora i recuperi non dovessero concretizzarsi in tempo, Tudor dovrà ridisegnare alcune pedine chiave. Koopmeiners, appena tornato al gol, cerca continuità; McKennie, invece, è reduce da 23 presenze consecutive da titolare, simbolo di affidabilità e tenuta atletica. Senza l’americano, potrebbe toccare ad Andrea Cambiaso presidiare la corsia sinistra, oppure a Timothy Weah. In caso di forfait dell’olandese, occhio a Nico Gonzalez – favorito su Conceição – per agire alle spalle della punta, con Weah nuovamente padrone della fascia destra.
In ogni caso, l’assetto di base resterà invariato: Tudor ha trovato un equilibrio solido, sia mentale che fisico, e non intende stravolgerlo. Rispetto al recente passato, è evidente quanto il tecnico croato abbia impiegato poco per imprimere una direzione chiara alla squadra. Se con Thiago Motta le idee apparivano spesso sfocate, soprattutto nei momenti più delicati, oggi la Juventus si distingue per linee strette, verticalizzazioni efficaci e una rinnovata attitudine agonistica. Tutti elementi che portano la sua firma.
È questo l’abito tattico con cui i bianconeri affronteranno il percorso da qui al Mondiale per Club. E forse anche oltre. Un segnale chiaro, concreto, di rinascita.
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